Olbia, 18 Agosto 2014 - Sono passati nove mesi dall'alluvione che ha colpito la Sardegna e la Città di Olbia. Nove mesi di problemi, disperazione, faticosa risalita per migliaia di persone. E oggi, Olbia, ha fatto i conti: quelli da presentare allo Stato e alla Regione Sardegna. Conti salatissimi, anche sul fronte politico. Questa mattina, in una semi-deserta aula consiliare, si è svolta una conferenza stampa durante la quale il sindaco Gianni Giovannelli ha fatto il punto della situazione. Tra poche settimane arriverà l'Autunno e con esso la lunga stagione delle piogge. Con la tropicalizzazione del clima, Olbia - da qualche anno a questa parte - è teatro di piogge intense che mettono a dura prova l'intero territorio. L'ultima volta, quel 18 Novembre 2013, è stata una catastrofe: 9 morti, migliaia di persone che hanno perso tutto, città devastata. A nove mesi di distanza, la situazione non è cambiata poi così tanto. Lo Stato ha promesso fiumi di denaro che si sono rivelati inesistenti. La Regione Sardegna ha destinato a uno dei territori più colpite 3 milioni su 40 disponibili. I cittadini non hanno ricevuto mezzo centesimo per il ristoro dei danni, eccezion fatta per le poche risorse distribuite dal Comune di Olbia. Molte associazioni, come la Croce Rossa, non hanno ancora distribuito i soldi raccolti per l'emergenza alluvione. E sul fronte "rischio idrogeologico" siamo all'anno zero: tutto è fermo al 18 Novembre scorso e mancano poche settimane all'arrivo della temutissima stagione invernale. "
In questo momento mi preme la sicurezza dei cittadini - ha dichiarato il sindaco di Olbia,
Gianni Giovannelli -.
Ci sono tanti cittadini terrorizzati. Se non risolviamo le criticità, alla prossima pioggia un po' più intensa rischiamo di cadere nel baratro. Il ristoro dei danni e la mitigazione del rischio idrogeologico devono andare di pari passo. Abbiamo fatto un censimento totale degli alluvionati e di cosa è stato donato. Questo database è a disposizione delle associazioni come la Croce Rossa". Solo per ristorare i cittadini danneggiati ci vogliono almeno 100milioni di euro. Una cifra iperbolica, difficile da trovare, che si aggiunge a quella ancora più salata che serve alla mitigazione del rischio idrogeologico: 122,6 milioni di euro. Con questa cifra, il Comune di Olbia può mettere in sicurezza la Città realizzando casse di laminazione, risagomature, adeguare i reticoli minori, manutenzione diffusa, stazioni di misura della portata sui fiumi più pericolosi, sezioni maggiori per garantire una portata acquea più importante. A Olbia servono questi soldi: non le briciole, non le promesse, non le passerelle. Per questo il sindaco Giovannelli ha scritto una lunga e dettagliata lettera indirizzata a Renzi e alla Regione Sardegna per chiedere immediati provvedimenti in favore del territorio olbiese. Sul fronte politico, però, non si respira una buona aria. Durante la riunione di questa mattina, diverse tensioni striscianti sono venute a galla. Da una parte vi era l'evidente scoramento dei rappresentanti dei cittadini e delle imprese (quasi del tutto assenti queste ultime, eccezion fatta per la CNA con Benedetto Fois), dall'altra vi era una scoppiettante elettricità in maggioranza, in particolare da parte del deputato-consigliere Giampiero Scanu che non ha lesinato critiche al sindaco Giovannelli. Per completezza di informazione, mettiamo a disposizione dei nostri lettori la lettera che il sindaco Giovannelli ha spedito al Premier Renzi e alla Regione Sardegna:
Lettera Sindaco di Olbia rischio idrogeologico