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Pubblicato il 19 February 2018 alle 19:19
Non potrebbe e non sarebbe certamente consigliabile, eppure è ciò che è successo: con un gesto degno dell'asilo Mariuccia, Settimo Nizzi - sindaco di Olbia - ha estromesso UFFICIALMENTE il quotidiano online Olbia.it dalla mailing list del Comune di Olbia. Un gesto che significa una sola cosa: testata giornalistica non gradita.
Operativamente parlando significa non solo non ricevere comunicati stampa, ma anche le ordinanze, le notizie di pubblica utilità e le convocazioni stampa. Significa scegliere scientemente di non informare quella grossa fetta di popolazione che ci legge.
Significa cercare di azzoppare, con un metodo bambinesco e ridicolo, una delle voci del territorio che con sacrificio e sudore della fronte si è conquistata il suo spazio e la fiducia dei lettori.
Quegli stessi lettori a cui Olbia.it ha chiesto un'opinione sull'intitolazione della Scuola di Maria Rocca alla madre dell'Emiro del Qatar attraverso un sondaggio. Ebbene sì: Olbia.it viene cacciata per aver fatto da megafono agli olbiesi.
Non si dica in nessuna sede che non si è cercata la mediazione: è intervenuto sia l'Ufficio Stampa comunale sia l'Ordine dei Giornalisti della Sardegna, nella persona del suo presidente dott. Francesco Birocchi, per cercare di riportare il tutto a un livello istituzionale e corretto, ma non c'è stato niente da fare. Nizzi ha emesso sentenza e ha deciso, manco fossimo nel ventennio, di puntare il ditino contro di noi.
E allora, caro Sindaco, lasci che le ricordi due cosette. La prima è che il Comune di Olbia non è suo, non è sua proprietà, non è la dependance di casa sua né una sua azienda. Il Comune di Olbia è la casa degli olbiesi e un ente pubblico non si può permettere, in nessun caso e per nessuna ragione, di indicare liste di proscrizione o di dividere le testate giornalistiche e i giornalisti in graditi/non graditi.
La seconda è che il dissenso del popolo si affronta a viso aperto: non ci si chiude nel palazzo pestando i piedi, puntando il dito contro un giornale e distribuendo "no comment" come se piovesse. Lei non ha forse vinto le elezioni vestendo i panni dell'agnello tutto dialogo e bontà? Dov'è finita la sua voglia di confrontarsi e dialogare? L'ha mangiata il lupo quando ha visto lo scabroso sondaggio da noi pubblicato o non l'ha semplicemente mai avuta?
La terza e ultima cosetta riguarda il ruoloche devono avere le testate giornalistiche. Il ruolo di un giornale non è quello di compiacere il politico di turno, ma quello di informare i cittadini su quello che accade intorno a loro nel bene e nel male. Compiacere un politico è facilissimo: basta non scontentarlo mai e scrivere che va sempre tutto bene.
Informare è cosa complessa, articolata, difficile: bisogna attenersi ai fatti, lasciare da parte le proprie opinioni e darea Cesare quel che è di Cesare. Ciò significa, in definitiva, poter anche esercitare il diritto di critica:diritto che è sancito dalla Costituzione italiana, quella sulla quale lei ha giurato quando si è insediato come Sindaco, e che in questo caso non è stato nemmeno esercitato perché abbiamo dato semplicemente l'opportunità agli olbiesi di esprimere la loro opinione attraverso un pacifico sondaggio.
In conclusione, pace e bene. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, magari con più grinta di prima.
Un consiglio Signor Sindaco: non entriamo nel merito delle sue scelte politiche né vogliamo esprimere un giudizio, ma si apra alle critiche costruttive dei cittadini poiché un passo indietro è segno di forza e non di debolezza.
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