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Cronaca

Appalto asili nido: procedura di licenziamento anche per donne in maternità. La denuncia dei sindacati.

Appalto asili nido: procedura di licenziamento anche per donne in maternità. La denuncia dei sindacati.
Appalto asili nido: procedura di licenziamento anche per donne in maternità. La denuncia dei sindacati.
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 September 2014 alle 15:00

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Olbia, 13 Settembre 2014 - La denuncia di cui stiamo per parlare è di quelle che fanno scalpore: procedura di licenziamento avviata anche per donne in maternità. A denunciarlo, in un comunicato stampa, sono Luisella Maccioni della FP Cgil e Francesco Tesoni della Fp Uil. Ad essere messa sotto accusa è la Cooperativa Oltrans Service, una delle realtà economiche più importanti del territorio olbiese, che dà lavoro a decine di persone. Le accuse nei confronti di questa azienda sono molto gravi e riguardano alcune dipendenti in maternità obbligatoria. "Non a tutti è noto ma dopo una lunga battaglia legale fra alcune Cooperative l’Appalto per la gestione degli Asili nido è stato affidato al ATI ORSA , una associazione di cooperative, che a partire dal 1 settembre gestisce il servizio -. raccontano Luisella Maccioni della Cgil e Francesco Tesoni della Uil - Il CCNL stabilisce che, per mantenere la continuità assistenziale e garantire l’occupazione e tutto il personale transita, attraverso un accordo con le OO.SS., con la società o cooperativa vincente, ovviamente previo licenziamento da parte della Cooperativa uscente. Tant’è che la procedura è stata rispetta con la stipula di un accordo tra OO.SS. e ATI il 20 agosto u.s. che , tra l’altro conteneva e contiene una clausola di salvaguardia proprio per il personale in aspettativa per maternità. Ora come il bagliore di un fulmine l’Oltrans Service comunica di aver attivato il licenziamento di tutto il personale compreso quello in “maternità obbligatoria” prevista dalla Legge 1204/71 che sappiamo sancisce l’illicenziabilità delle donne in maternità, individuando il valore sociale della maternità e garantendo il diritto al lavoro alle donne che aspettano un figlio". I due sindacalisti non capiscono il perché di questa decisione, dato che gli stipendi delle dipendenti in maternità vengono erogati dall'Inps. "È vero che la Cooperativa ha perso l’appalto ma è altrettanto vero che le lavoratrici in maternità mantengono una posizione all’interno della propria Azienda sostanzialmente diversa da quella degli altri dipendenti, non a caso interviene l’Inps nel pagamento del salario - sottolineano Luisella Maccioni e Francesco Testoni nel comunicato stampa -. Quindi quale motivo se non quello di continuare a porre problemi nel passaggio dei lavoratori? Da parte nostra abbiamo già attivato la Direzione Provinciale del Lavoro, e stiamo approntando l’ennesimo esposto al Dipartimento per le Pari Opportunità dove denunceremo quest’ennesimo tentativo di discriminazione delle donne".