Wednesday, 01 January 2025
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Pubblicato il 29 December 2024 alle 10:00
Olbia. Il periodo delle vacanze natalizie si sa, è un tempo di gioia, allegria e spensieratezza specialmente per i più piccoli. Babbo Natale, i regali, le famiglie riunite, i giochi tutti insieme. Tuttavia, il cambio di routine, la frenesia, la rincorsa contro il tempo e le aspettative sociali possono anche creare un certo disagio e una sorta di malinconia nei giorni di festa. La “sindrome del Grinch” può infatti colpire grandi e piccini, soprattutto in situazioni di difficoltà familiari e generare emozioni difficili da comprendere, elaborare e gestire.
Cosa fare in questi casi? Ci viene in aiuto Michelle Oetterli, coach olistica e fondatrice della MAGICAL DOTS jr, una vera e propria scuola dove i bambini (e non solo) possono studiare le emozioni e imparare a gestirle attraverso l’innovativo metodo dell’emotional tapping (conosciuto dai suoi piccoli allievi come TAP-TAP). La pratica è una forma olistica mente/corpo di agopressione psicologica che abbina le tecniche pratiche di guarigione orientali con la psicoterapia occidentale, e consiste nel picchiettare specifici punti distribuiti nel corpo che aiutano a rilasciare emozioni negative, traumi e stress. Ma per questo specifico periodo, Michelle consiglia una tecnica basata sull’ascolto attivo che ha simpaticamente chiamato “SOLE E NUVOLA” per renderla fruibile ai tanti bambini che segue personalmente nel suo lavoro ma che ben si presta anche per essere utilizzata a casa dai genitori come gioco da fare insieme ai propri figli.
Spiega Michelle: “Accogliere i bambini con gioia è la mia missione di vita. Nel mio lavoro, per praticare questa tecnica, faccio sedere i bambini per terra disposti in cerchio, in modo da farli sentire tutti uguali e al sicuro. Il mio obiettivo è infatti quello di tirare fuori dai bambini il meglio. Sole e nuvola ha lo scopo di insegnare ai bambini in primis a parlare e a comunicare, a percepire i propri stati d’animo e ad ascoltarsi, perché spesso noi adulti, presi dalla frenesia, non lo facciamo. Domande guida a cui imparano a dare una risposta sono, ad esempio: “come mi sento oggi? cosa c’è che va e che non va?”. Il sole rappresenta tutto ciò che va bene, mentre i nuvoloni, i problemi e le difficoltà che generano emozioni spiacevoli. Questa tecnica ha inoltre lo scopo di insegnare la gratitudine. Un sole non deve infatti essere per forza solo ricevere un regalo, o un avvenimento piacevole speciale. Anche il semplice star bene fisicamente può trasformarsi in un meraviglioso atto di gratitudine. Credo sia importante insegnare ai bambini e far loro sviluppare la gratitudine per le piccole cose che danno gioia.
Per quanto riguarda le nuvole, invece, queste possono essere grandi o piccoli. Proprio a partire dall’individuazione dei nuvoloni, si possono tirare fuori le difficoltà che i bambini vivono attraverso l’ascolto e la condivisione. Occorre chiederci: “come possiamo affrontare questa situazione?” In famiglia, spesso non abbiamo il tempo di ascoltare con attenzione i nostri figli perché siamo carichi di impegni e oberati di responsabilità. Quando alla domanda “com’è andata oggi? Cosa hai fatto a scuola?” i bambini rispondono “non mi ricordo” o un sintetico “bene”, il più delle volte è perché avvertono la stanchezza del genitore e l’automatismo con cui vengono poste piuttosto che l’autentico interesse. I bambini inoltre, vivendo nel qui e ora, tendono a dimenticare di raccontare episodi, magari anche importanti, che li hanno turbati. Molte volte per i bambini alcune cose che succedono nel loro vissuto emotivo sono enormi e noi le banalizziamo. Io consiglio sempre ai genitori di non dire mai frasi come “non è successo niente” di fronte ad un racconto dei figli, quanto rispondere piuttosto “capisco che tu possa sentirti in questo modo. Cosa possiamo fare?” Suggerisco sempre di prendere sul serio tutto ciò che i bimbi vivono. Essere bambini non è semplice. La scuola è una sfida e talvolta anche la realtà della famiglia lo è; per non parlare del bullismo purtroppo sempre più dilagante.
Ma i bambini, oltre che insegnarci come rapportarci a loro, nella loro semplicità, sanno sempre meravigliarci e regalarci motivi per gioire. Ho scoperto che la maggior parte di loro è estranea al consumismo. Più che la felicità per i regali di Natale, esprimono la gioia per lo stare insieme in famiglia o per le vacanze fuori con i genitori, o più semplicemente per il riposo (mentale e fisico) che il periodo festivo invernale di chiusura delle scuole può offrire. Questo mi sento di consigliare per queste feste ai più piccoli, ma anche ai grandi: staccare da tutto, abbandonare la frenesia e godersi il momento presente che sempre, sa come stupirci. Abbiamo bisogno di ritornare in noi stessi, di fermarci, ascoltarci e concederci il meritato riposo cui tanto anelano il nostro corpo e la nostra mente, generalmente sempre sotto pressione. E sono sicura che con un po’ di pratica, poi diventerà facile come giocare a “sole e nuvola”.
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