Saturday, 14 December 2024
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Pubblicato il 14 December 2024 alle 12:00
Olbia. Fumata nera anche al secondo incontro svoltosi nella giornata di ieri in Prefettura a Sassari, riguardante la procedura di raffreddamento e tentativo di conciliazione tra l’Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ASL Gallura e le Segreterie provinciali di Categoria FP CGIL, UIL FPL, NURSIND e la RSU ASL Gallura.
Alla riunione, presieduta dal Prefetto Dr.ssa Grazia La Fauci, hanno partecipato i rappresentanti degli Enti e delle Organizzazioni sindacali, un nuovo incontro per porre l'attenzione su quanto evidenziato nel mese di novembre a livello di criticità della sanità e dei servizi connessi cercando di comprendere quali siano i passi fatti.
I rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali contestano in primo luogo l’adozione dell’atto aziendale, attraverso il quale sarebbero stato stravolto il funzionamento della sanità gallurese, e manifestano forti contrarietà in merito all’istituzione delle piattaforme multidisciplinari previste quale nuovo assetto organizzativo, ritenendo che esse possano comportare un aumento del rischio clinico e di quello professionale a causa dell’accorpamento di reparti non affini (ad es.medicina, chirurgia, ortopedia, etc.)
"Lamentiamo, inoltre, -proseguono i rappresentanti sincali- la violazione da parte dell’ASL Gallura degli obblighi di comunicazione sindacale e, in particolare, la mancanza di un’adeguata informazione, consultazione e condivisione
circa la volontà dell’Azienda di procedere ad un cambiamento rilevante dei carichi di lavoro, sia con riferimento alle piattaforme multidisciplinari che all’adozione dell’atto aziendale."
È mancata la comunicazione relativa alla dotazione organica di ciascuna unità operativa e non c'è stata la convocazione del Tavolo per l’adozione del Regolamento per il conferimento degli incarichi professionali della dirigenza medica, che a loro avviso costituirebbe una concausa dei trasferimenti richiesti dai Dirigenti dal distretto dell’Asl Gallura.
Di contro "Esprimiamo positività per il c.d. Presidio Unico di area omogenea, che consentirebbe, attraverso la circolarità del personale sanitario, di porre rimedio alle falle del sistema. Ma -prosegue la riflessione delle sigle sindacali - attualmente detta
circolarità non è attuabile a causa del contenuto dell’atto aziendale, il quale non consente, laddove vi sia una carenza, una redistribuzione delle risorse umane."
"Con riferimento agli ospedali di comunità, chiediamo se gli stessi vadano a sostituire quelli esistenti o ad aggiungersi ad essi. Rappresentiamo la mancata applicazione della riforma prevista dal D.M. 77/2022, per la quale si ritiene necessaria una riflessione complessiva sulle modalità di applicazione nel distretto."
Non manca un commento negativo relativo alle risorse erogate: "Lamentiamo, infine, i ritardi avvenuti nel trasferimento delle risorse economiche da parte di Ares Sardegna nonché la mancata erogazione della produttività 2023 e dell’indennità di pronto soccorso. La stessa problematica -ricordano - si era posta lo scorso anno ed era stata oggetto di precedente vertenza."
"Evidenziamo le forti criticità circa la forte carenza di personale e le scelte intraprese circa l’accorpamento e ad abundantiam mettiamo in risalto come la non costituzione dell’organismo paritetico sia una violazione degli obblighi contrattuali, compromesso sempre dalla direzione aziendale e per altro chiesto per iscritto a più riprese dalle Organizzazioni Sindacali."
"È stata posta particolare attenzione sulle questioni relative ai carichi di lavoro che si ripercuotono sull’utenza cittadina e i lavoratori, aspetti di fondamentale importanza non recepiti e confusi dalla Direzione che asserisce che trattasi esclusivamente di organizzazione del lavoro e quindi materia non investita nelle prerogative sindacali, le organizzazioni sindacali hanno prontamente respinto al mittente le infondate accuse di “ingerenza”.
"Affermiamo e pretendiamo il diritto di sostegno a tutela dei lavoratori ma ancor di più il ruolo di garanti per un servizio delicato e peculiare come la sanità pubblica, ribadendo ulteriormente che l’attuale Direzione ha contribuito al collasso del sistema sanitario risultando fallimentare sotto tutti i punti di vista."
Manca la comunicazione e la trasparenza sulle forze lavorative impiegate: "ad oggi le parti sociali non conoscono la consistenza delle professionalità (sanitari e non), in servizio presso l’ASL Gallura in termini di forza potenziale effettiva in raffronto alla pianta organica prevista (secretata?!) risulta totalmente sconosciuta la consistenza dei lavoratori dell’area amministrativa/tecnica che lavora per il medesimo Comparto, e cerca di garantire il buon andamento dell’ordinaria amministrazione."
"Le Segreterie territoriali sono fiduciose di poter accogliere nuove evidenze di un cambio di atteggiamento da parte della Direzione Generale che mostra sfumature di carattere feudatario.
Spiccato dissenso e rammarico è stato posto sull’organismo paritetico da tempo reso inerme in quanto mai costituito per volontà della Direzione Aziendale, tale organizzazione è composta da professionisti formati in materia di sicurezza sul lavoro che hanno il compito di supportare le aziende in diversi ambiti, tra i quali l'organizzazione delle misure di sicurezza nel luogo di lavoro, la formazione, aspetti concernenti l’organizzazione del lavoro e i discendenti carichi, che ricordiamo sempre essere di assoluta importanza per il buon andamento di qualsiasi amministrazione, pubblica e non."
Infine - osservazione ancor più importante - "si è posto ulteriormente all’attenzione la mancata applicazione dei dettami imposti dalla legge (146/90) e accordo integrativo, che prevede in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali (tra cui
la sanità) l’operare del dirigente del servizio nel formare un gruppo minimo (contingente) di lavoratori che non sciopera per garantire le prestazioni indispensabili (o servizi minimi), a tutt’oggi azione del tutto riservata della Direzione."
A conclusione le OO.SS., considerata anche l’ultima nota pervenuta dal Direttore Generale Dott. Marcello Acciaro, dichiarano "che non emergono al momento elementi che consentano lo scioglimento della riserva per interrompere lo stato d’agitazione e procedura di raffreddamento dei conflitti."
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