Saturday, 15 February 2025
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Pubblicato il 14 February 2025 alle 15:00
Cagliari. Il caro energia torna a preoccupare le imprese sarde. Dopo la crisi del 2022, il costo dell’elettricità e del gas torna a salire, con un incremento medio del 70% negli ultimi quattro anni. Pur senza raggiungere i picchi registrati nel 2022, quando il costo del kilowattora superò 0,570 euro, le nuove quotazioni dell’energia stanno incidendo pesantemente sulle bollette delle attività produttive dell’isola, con il rischio di ridurre commesse e vendite.
A lanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Sardegna, che propone l’azzeramento o la sterilizzazione degli oneri di sistema, misura già adottata nel biennio 2022-2023.
“Stiamo osservando un continuo rialzo delle tariffe di energia e gas, dovuti alla congiuntura internazionale e alla crescita dei prezzi delle materie prime, con conseguente impennata delle bollette”, afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna. “Speravamo che dopo gli aumenti del 2022 si potesse tornare ai valori del 2021, comunque già molto alti rispetto al 2018, ma dobbiamo prendere atto della realtà”.
Secondo le previsioni delle Autorità di governo per l’energia, i costi di energia elettrica e gas potrebbero aumentare tra il 18% e il 30% rispetto alle tariffe del 2024, una situazione che rischia di compromettere la ripresa economica delle imprese sarde.
Confartigianato Sardegna evidenzia gli effetti concreti degli aumenti sulle attività produttive dell’isola.
Le imprese più colpite dai rincari sono quelle altamente energivore, tra cui panifici, ceramiche, vetrerie, cementifici, cartiere, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica, oltre ai carrozzieri, che utilizzano forni ad alte temperature.
Secondo Confartigianato Sardegna, il costo dell’energia ha gravato per 260 milioni di euro in più sulle imprese dell’isola rispetto ai competitor europei negli ultimi due anni.
Le province più colpite dall’aumento delle tariffe sono:
“Dobbiamo ricordarci che la nostra Isola ha già subito pesantemente l’aumento dei costi energetici, che ha impattato sulle 95mila piccole e medie imprese locali, mettendole in difficoltà rispetto alle concorrenti europee”, aggiunge Meloni.
Per Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna, è necessario intervenire subito per evitare una nuova crisi:
“Non vorremmo andare verso una china pericolosa per la nostra economia. La situazione impone l’avvio di azioni concrete per tornare a costi energetici accettabili”.
Le imprese stanno già cercando soluzioni, adottando misure di efficientamento energetico e cercando proposte tariffarie migliorative, ma ciò potrebbe non bastare.“Auspichiamo che anche il legislatore possa adottare misure concrete per contenere i costi in bolletta”, prosegue Serra.
La proposta di Confartigianato Sardegna è chiara: sterilizzare o azzerare gli oneri di sistema, senza attendere che le tariffe raggiungano livelli insostenibili.
“Se riproposta oggi, questa operazione porterebbe una riduzione immediata di almeno il 20% del costo della bolletta, annullando gli aumenti più recenti”, sottolineano Meloni e Serra.
Confartigianato Sardegna ribadisce inoltre la necessità di sbloccare rapidamente il bando regionale da 678 milioni di euro destinato all’autoproduzione e autoconsumo di energia per edifici pubblici, imprese, case private e Comunità Energetiche.
“Le nostre realtà sono pronte a fare la propria parte e a sfruttare questa occasione, che consentirebbe una produzione autonoma di energia pulita, riducendo i costi della bolletta e contribuendo alla tutela ambientale”, concludono Meloni e Serra.
L’auspicio dell’associazione è che il legislatore intervenga con misure strutturali per garantire costi energetici sostenibili, evitando nuove crisi per il sistema produttivo sardo.
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