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Olbia, "Dalla Dea Madre a San Simplicio": successo per Paola Mancini, oggi Rubens d'Oriano

Grande entusiasmo e partecipazione alla prima delle tre giornate organizzate dal Lions Club Olbia

Olbia,
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Patrizia Anziani

Pubblicato il 04 May 2024 alle 05:30

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Olbia. Al Museo Archeologico di Olbia nuova giornata dedicata all'Archeologia con l’importante iniziativa culturale "Dalla Dea Madre a San Simplicio".  Ideata dal Lions Club Olbia con il patrocinio del comune la tre giorni, in compagnia dei noti specialisti Paola Mancini, Rubens D’Oriano e Marco Agostino Amucano, mira ad esplorare e celebrare la ricca storia della città di Olbia, attraverso un programma di conferenze e visite guidate da svolgersi dal 3 al 5 maggio 2024. 

La giornata di oggi, 4 maggio, con il dottor Rubens D'Oriano si articolerà in due distinti appuntamenti.  Alle ore 10, presso la sala conferenze del Museo Archeologico il dott. D'Oriano, già funzionario di Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, parlerà di "Olbia fenicia, greca, punica e romana".  Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16, è prevista la visita guidata alla torre punica di Porto Rotondo.  Il sito archeologico, individuabile con una semplice ricerca su Google, è facilmente raggiungibile: una volta raggiunta la località di Porto Rotondo, arrivati alla rotatoria, invece di svoltare a destra per il centro abitato, è necessario svoltare a sinistra seguendo la strada principale ( via Punta Nuraghe). La strada andrà percorsa fino al grande parcheggio della Spiaggia Ira. Una volta parcheggiata la propria auto basterà raggiungere a piedi la vicina torre. 

"Dalla Dea Madre a San Simplicio": successo per la prima giornata

Ad aprire i lavori, ieri mattina, presso la sala conferenze del Museo Archeologico, il presidente del Lions Club Olbia Tomaso Pirina. Dopo i ringraziamenti all’amministrazione del Comune di Olbia, ai relatori protagonisti delle tre giornate e al numeroso pubblico, Pirina ha illustrato le numerose attività dei Lions Club di Olbia "nella sua lunga storia di oltre mezzo secolo al servizio della collettività con diversi capi d'intervento: dal sociale al benessere delle persone, dalla cultura all'archeologia, dalla valorizzazione dei monumenti all'implementazione delle infrastrutture al servizio dei residenti".

A portare i saluti del sindaco a tutti i partecipanti  l'assessore al Bilancio del Comune di Olbia, Alessandro Fiorentino. "C'è il futuro là": ha esordito compiaciuto, Fiorentino, indicando tra il numeroso pubblico presente i giovanissimi studenti presenti al primo appuntamento "Dalla Dea Madre a San Simplicio". Un felice e concreto indicatore del grande interesse che la manifestazione fin da subito ha saputo suscitare. Presente anche la più alta carica a livello locale dei Lions, il PDG Agostino Inzaina:  "Per una volta faccio mie le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che recentemente ha dichiarato: "Senza memoria non c'è futuro".  Quella stessa memoria che lo stesso Inzaina ha indicato come "un imperativo etico, un impegno condiviso ad offrire disponibilità, capacità personali, passione al servizio della comunità": un insieme di valori e principi costitutivi che fin dalla sua nascita, nel 1917, ha contraddistinto i Lions, associazione oggi diffusa in oltre 200 Paesi e aree geografiche del mondo.

La dottoressa Paola Mancini, dopo i ringraziamenti ha introdotto il tema della prima giornata “Il territorio di Olbia, dal Neolitico all’Età Nuragica”, proponendo una nuova narrazione degli studi, passati e recenti, effettuati sul vasto territorio di Olbia attraverso l'attenta lettura del paesaggio: "un patrimonio che non si limita ai confini fisici dei siti archeologici, ma si estende al paesaggio stesso, un tessuto vivente di storie e memorie che attendono di essere esplorate e comprese". Accanto alla Mancini anche lo studioso ed esperto di toponimi locali, Simplicio Usai, grazie ai quali sono state proposte nuove ipotesi per una osservazione più attenta del territorio. Perché la storia di Olbia, quindi, non è solo una narrazione di epoche e monumenti passati, ma è un dialogo continuo tra passato e presente, un invito a riscoprire e a riconnettersi con le radici profonde di un territorio che continua a svelare i suoi segreti.  Dopo l'avvincente mattinata, nella quale è stata proposta anche una corposa e selezionata carrellata di immagini, nel pomeriggio sono stati illustrati i due monumenti del Pozzo Sacro di Sa Testa e del Nuraghe Paulelada. Quest'ultimo è stata una vera e propria sorpresa per il quale verrà dedicato apposito articolo.