Sunday, 22 December 2024
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Pubblicato il 17 May 2024 alle 19:00
Olbia. La nostra pagina di Olbia.it ha una rubrica interamente dedicata agli animali e non potevamo quindi trascurare di condividere con i nostri affezionati lettori l'incredibile storia del salvataggio di Simplicia. Così abbiamo deciso di ribattezzare la tartaruga salvata due volte da un tragico destino nel giorno della festa di San Simplicio, Patrono di Olbia, della Gallura e della Diocesi di Tempio Ampurias.
Questo bellissimo esemplare di testuggine, dalle misure considerevoli di circa 32 centimetri per 23 è stato rinvenuto la mattina del 15 maggio sulla carreggiata della Strada provinciale 38, in direzione Olbia-Tempio. Quando la scrivente è scesa dalla propria auto per aiutare la tartaruga ad "accellerare l'operazione del suo attraversamento", non avrebbe mai immaginato di trovarla in quelle condizioni. L'animale presentava infatti un buco, grande come un pugno di una mano, sul carapace, ovvero il suo guscio protettivo. Una scena veramente pietosa perché all'interno vi erano numerose larve di mosca che la stavano letteralmente mangiando viva ( per i più sensibili di stomaco abbiamo preferito oscurare una delle fotografie).
Per destino o semplice coincidenza l'animale si era fermato proprio là davanti a me, al centro di quella trafficata strada, in attesa che per lei succedesse qualcosa: o trovare l'insperata salvezza o, meglio, la morte violenta per investimento. Tutto eccetto che la morte atroce e lenta a cui era destinata: mangiata viva poco a poco dalle numerose larve che la stavano infestando.
Una volta posizionata in sicurezza all'interno dell'auto, benché il suo odore di tessuti in putrefazione fosse pungente, non restava che portarla velocemente al primo centro di soccorso veterinario. Tutto semplice e veloce direte voi, tartaruga soccorsa nei giusti tempi... ma quando mai!
Da qui comincia l'odissea per soccorrere il simpatico animale, da sempre simbolo di antica saggezza, resilienza, longevità e forza. Un'odissea che purtoppo si discosta poco da certi racconti giunti in redazione, a cui abbiamo sempre dato voce dalle nostre pagine. Racconti di comuni cittadini alle prese con le loro personali, o dei loro cari, "odissee": di mancate - benché dovute - cure sanitarie nei tempi giusti.
Il primo problema riscontrato è stata l'enorme difficoltà di mettersi in comunicazione con i soccorsi per carenza di segnale telefonico. Da tempo è noto che lungo la strada Olbia-Tempio ci sono zone interamente scoperte dal segnale di telefonia mobile, un fatto che non facilita neanche gli automobilisti alle prese con eventuali guasti alle proprie auto, malori o incidenti stradali.
Se il primo problema con il telefono si è risolto semplicemente avvicinandosi al più vicino centro abitato che abbiamo incotrato lungo la strada, Luras, non così è stato per il secondo.
È infatti impossibile reperire un veterinario in quelle zone di Luras, Calangianus e Tempio che soccorra o prenda in cura animali selvatici. Dopo diverse telefonate, perdite di tempo prezioso e squilli andati a vuoto, il privato cittadino verrebbe finalmente informato che da quelle parti non è possibile soccorrere l'animale poiché in Gallura l'unico veterinario incaricato con specifica convenzione di circa 30 mila euro l'anno, stipulata con la Provincia di Olbia Tempio per il servizio di reperimento h24, si trova a Olbia.
Alle ore 11:39 abbiamo appurato che anche il veterinario convenzionato di Olbia era irreperibile al telefono cellulare. Intorno alle ore 12 si è quindi pensato di chiamare le stazioni del Corpo Forestale di Calangianus e Tempio Pausania, ma neanche dalle sedi menzionate nessuna risposta al telefono.
Da una semplice ricerca su Google, in verità, e sopracitate risultavano aperte sino alle ore 14, ma una volta giunti sul posto ecco l'amara realtà: la sede di Calangianus era chiusa per turno L'unica cosa da fare in questi casi è semplice: andare via o, come da istruzioni messe nere su bianco su apposita targa, in caso di emergenza (non specificata), chiamare il numero 1515.
Ebbene sì, per quanto l'operatrice del servizio di emergenza al telefono sia stata gentile e veloce nel metterci in contatto con i vigili del fuoco, la soluzione non ha fruttato l'esito sperato: trovare un veterinario specifico per questo tipo di soccorso.
Tra le 16 e le 16:30 ci siamo comunque recati in città. La prima sede raggiunta è stata quella del Corpo Forestale di via Copenaghen, poi ci siamo recati presso il centro di prima accoglienza per il recupero degli animali selvatici.
Quest'ultima sede staccata del Cras di Bonassai ci era stata indicata in alternativa al veterinario di Olbia non disponibile. Una volta giunti sul posto in orario di ricevimento abbiamo comunque trovato tutto serrato.
Una vera odissea per la povera tartaruga che è stata infine portata a casa della sottoscritta in attesa dell'apertura dell'apposita sede veterinaria di Olbia. Prime cure che per lei sarebbero arrivate sempre troppo tardi, ovvero a partire dalle ore 10 del giorno dopo.
Ormai si stava facendo sera inoltrata e per Simplicia il giorno dopo sarebbe stato sempre più duro, tra sofferenze indicibili e senza potersi lamentare.
A nome mio e della tartaruga Simplicia ringrazio la nostra direttrice Angela Galiberti che è riuscita a mettersi in contatto con Patrizia Sale, una cittadina di Golfo Aranci da sempre impegnata in difesa degli animali domestici e selvatici.
Lei con una sensibilità e forza d'animo non comune, anche davanti a una piccola creatura in difficoltà, spende tutto il suo tempo e le energie per soccorrerla. Anche nel caso di Simplicia è stata una corsa contro il tempo che, in mancanza di nessun soccorso specialistico e nessuna reperibilità di un veterinario specializzato in animali selvatici, andava comunque fatta.
Alle ore 20 la cittadina è giunta a Olbia da Golfo Aranci con tutto il necessario. È grazie a lei che, in stretto contatto telefonico con un veterinario del centro recupero animali di Bonassai, sono state prestate le prime cure a Simplicia. Ieri mattina la tartaruga è stata trasferita direttamente là, a Bonassai, dove ora è ricoverata nella clinica del centro specializzato nell'allevamento e recupero di animali selvatici.
Tutti noi della redazione di Olbia. it, assieme a Patrizia Sale speriamo tanto che Simplicia possa farcela e possa ritornare nel suo ambiente naturale guarita. Ora è finalmente nelle mani degli specialisti ma non sappiamo se riuscirà a superare il terribile assalto dei vermi. Noi però confidiamo nella forza e nella resistenza di questo animale che già una volta aveva subito l'amputazione di una parte del carapace posteriore. Confidiamo e speriamo che si salvi.
Sicuramente l'episodio accaduto lo scorso 15 maggio pone alcuni interrogativi che qui sommariamente indichiamo: è possibile che in un giorno feriale tutti i telefoni degli uffici del Corpo Forestale squillino a vuoto negli orari di ricevimento? Perché per un territorio così vasto ed articolato, difficilmente raggiungibile in tempi brevi, è previsto in convenzione un solo veterinario per gli animali selvatici? È normale che l'unico veterinario convenzionato per questo tipo di attività sia irreperibile o addirittura chiuso? Per questo tipo di assistenza agli animali selvatici nella convenzione con la Provincia è contemplato un veterinario sostituto in caso - per esempio - di malattia o altro intervento sul territorio?
Questi sono solo alcuni interrogativi, ma cogliamo l'occasione di proporre qualche timido suggerimento agli Enti preposti. Il primo potrebbe essere quello di potenziare il servizio di rete della telefonia mobile lungo la strada Olbia- Tempio. Il secondo sarebbe quello di migliorare la comunicazione diretta con i cittadini per questo tipo di assistenza e soccorso agli animali selvatici in difficoltà. Del resto un turista, specie se straniero, non potrebbe addentrarsi nel ginepraio degli enti comunali. Sarebbe invece opportuno che ogni comune dedicasse a questo tipo di numeri utili di emergenza uno spazio: un'area tematica reperibile direttamente sul proprio sito istituzionale.
Infine sarebbe forse giunto il momento di ripensare ad un servizio di assistenza agli animali selvatici in difficoltà. Un servizio più aderente alle esigenze di un territorio vasto come quello della Gallura. Un servizio con almeno tre o quattro veterinari dislocati sul territorio che accolgano subito l'animale ferito, prestandogli le prime cure in supporto a quello offerto dall'Agenzia Forestas già presente ad Olbia, in via Galvani, sempre in stretto contatto con quello di Bonassai. Un centro di Olbia che sia aperto non solo agli animali in difficoltà, ma anche alle associazioni di volontariato con personale debitamente preparato al fine di collaborare con i pochissimi operatori presenti. Forse, per il momento, sarebbe l'unico modo per supplire alla cronica carenza del personale del Corpo Forestale, quello sì, che parrebbe ormai un Corpo sempre più esangue.
Simplicia, dopo le prime cure, in viaggio per il Centro di allevamento e recupero della fauna selvatica a Bonassai
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