Friday, 07 February 2025
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Pubblicato il 07 February 2025 alle 13:00
Cagliari. Dopo anni di crescita, il settore dell’artigianato in Sardegna registra una brusca frenata. Nel 2024 il saldo positivo è stato di sole 35 attività, un dato ben lontano dai 442 nuovi ingressi del 2023. L’analisi, condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna su dati Infocamere-Movimprese, fotografa una situazione di stallo che preoccupa il settore.
Secondo il rapporto, nel 2024 si sono registrate 2.172 nuove aperture, a fronte di 2.137 cessazioni, per un totale di 33.924 imprese artigiane censite, di cui 33.704 attive. Nel 2023, invece, le aziende registrate furono 34.350, con 2.073 nuove iscrizioni e 1.688 chiusure.
Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, sottolinea l’importanza del comparto: “Le imprese artigiane rappresentano un motore fondamentale per l’economia dell’Isola. Tuttavia, la loro crescita non è scontata e necessita di strumenti adeguati per sostenerle e rafforzarle”.
L’analisi territoriale evidenzia un andamento diversificato tra le province sarde:
Confartigianato Sardegna ribadisce la necessità di un sostegno concreto per il settore, proponendo il rifinanziamento della Legge 949, il principale strumento di supporto all’artigianato sardo.
“La Legge Artigiana ha garantito, negli ultimi cinque anni, circa 90 milioni di euro di investimenti – spiega Meloni –. Ogni euro erogato ha generato tre euro di nuovi investimenti, stimolando l’intero tessuto produttivo”. Nel 2024 i fondi disponibili (16,5 milioni di euro) sono stati interamente utilizzati da 917 imprese, con richieste di investimento per circa 25.000 euro ad azienda.
Confartigianato Sardegna chiede alla Regione di rifinanziare la Legge con 35 milioni di euro annui per il periodo 2025-2027 e di renderla strutturale, semplificandone la burocrazia e confermando il fondo perduto al 40%.
Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna, sottolinea l’importanza di garantire stabilità alle imprese: “Chiediamo certezze e meno burocrazia, affinché le aziende possano pianificare il futuro con strumenti di sostegno adeguati”.
L’associazione non invoca assistenzialismo, ma incentivi mirati per permettere alle micro, piccole e medie imprese sarde di investire, innovarsi e creare nuovi posti di lavoro. “Le imprese non devono essere lasciate sole in questo momento”, concludono Meloni e Serra.
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