Wednesday, 18 September 2024

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Olbia, Andrea Sanna “Darbula” si racconta tra fogli e matite

Lo story board artist olbiese confida sogni e progetti

Olbia, Andrea Sanna “Darbula” si racconta tra fogli e matite
Olbia, Andrea Sanna “Darbula” si racconta tra fogli e matite
Barbara Curreli

Pubblicato il 15 September 2024 alle 08:37

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Olbia. Andrea Sanna, fumettista di Olbia, racconta la sua passione per fogli e matite. Classe 1999, con un nome d'arte "Darbula", ben noto agli appassionati di Dragonball, ecco che già dalle prima battute si rivela spigliato, simpatico, molto professionale e con le idee chiare. 

Andrea Sanna è originario di Olbia, si trova adesso a Roma per approfondire i suoi studi e lavorare. Darbula, il suo nome d'arte scelto quando era giovanissimo, porta con sé una provocazione e anche un fascino sinistro: "questo personaggio è molto cattivo, e usa una cosa schifosa come lo sputo, per pietrificare gli altri." Sanna arriva dal liceo artistico di Olbia e dopo aver fatto un anno a Cagliari presso la scuola Fumè di Massimo Dall'Oglio si è recato a Roma dove ha studiato presso la scuola fumetti.

Per lui il fumetto è "un mezzo di comunicazione potentissimo" molto più di altri mezzi di comunicazione, che sono legati anche ai budget come per esempio i film. Ci ricorda che: "l'unico limite nel fumetto sei tu e quello che sei in grado di fare tu, ti basta un foglio e una matita. Neanche il tempo è un problema, anzi è fantastico dilatarlo, anche in un arco temporale di 3000 anni, con un salto che avviene da una pagina all'altra."

"Io da bambino leggevo poco, mi piacevano molto i film di animazione, mi sono innamorato dei fumetti, quelli degli anni '80 quando sono diventato più grande, vedi per esempio "Frigidaire" e "Male."  Per l'ispirazione, per raccontare a chi mi ispiro, dico che dipende dagli anni e dipende anche dall'approccio, -prosegue entusiasta Andrea Sanna, dimostrando tutta la sua passione per le "nuvolette"- perché se considero l'approccio artistico allora mi piace molto Gianni Pacinotti in arte Gipi, mi piace la sua mentalità, il mondo dei fumetti è un mondo complicato, dove devi trovare dei compromessi, se invece dovessi considerare l'ispirazione a livello professionale allora considero Lorenzo De Felici che è tra i principali professionisti in America, lui è stato colorista per Bonelli, ha colorato il fumetto di Dylan Dog."

Avendo nominato il cinema non può non venirci spontaneo chiedergli anche il suo rapporto col cinema e se lo vede come un suo prossimo futuro, ci anticipa di essere effettivamente coinvolto in un progetto cinematografico con il regista franco-italiano Michael Zampino, per la realizzazione di un film, un "romanzo ambientato in un ambito sportivo molto conosciuto dove viene raccontata la crescita personale del protagonista."

Darbula racconta di essere uno story board Artist, lui si occupa di realizzare le tavole di pre-visualizzazione delle scene del film, gli vengono date una lista di inquadrature e lui le deve trasformare in immagini, lui mette in movimento, fa mettere in movimento, rende reale ciò che disegna.

Parlando di bianco e nero e colori lui, da fruitore, preferisce il fumetto in bianco e nero perché: "è un linguaggio più reale, non ti puoi nascondere, ed è sicuramente più difficile dato che il fumetto a colori può nascondere alcuni difetti." Alla domanda su quale epoca storica preferisce afferma di preferire il realismo, "il realismo però magico, hai presente il romanzo Cent'anni di solitudine? ecco così, mi piace raccontare di persone reali, di realtà, ma con qualche componente ispiegabile, finora sono state poche le occasioni di raccontare e disegnare anche altre epoche storiche a parte - ricorda - una collaborazione in cui ho raccontato per immagini la guerra austro-ungarica."

Nel momento in cui ci racconta con dovizia di dettagli degli armamenti dei cavalli e dei finimenti ci rendiamo conto che sicuramente c'è un grande studio dietro, col sorriso ci racconta che: "effettivamente i fumettisti sono persone fuori di testa, per realizzare sei, dieci tavole sono capaci di studiare intere lezioni universitarie, libri e libri, cercando quanti più riferimenti possibili, ma questo proprio perché chi legge i fumetti è molto attento ai dettagli e bisogna essere molto precisi anche nel riuscire poi a trasformare in immagini tanti piccoli particolari."

Concludiamo il nostro incontro con un aneddoto curioso legato a un progetto collettivo che si chiama "Co2 Toxic Monnalisa" una storia erotica, ma di crescita, della protagonista Lisa, storia ambientata negli anni 80, lui per primo ci racconta che questa storia è ambientata negli anni 80 proprio per raccontare gli stigmi sociali del tempo, quali l'omosessualità, i tabù del sesso e della sessualità, "viene considerata proprio quell'epoca particolare, in cui questi temi cominciavano a essere affrontati in maniera differente."

Lui per primo ci dice: "dobbiamo pensare alla credibilità" e racconta quanto ha dovuto studiare per vedere quali erano gli arredi dell'epoca, le lampade e le poltrone all'interno degli studi degli psicologi in quegli anni.

Andrea Sanna arriva dal liceo artistico di Olbia: ha una vocazione molto forte e ha affrontato tutto, "sicuramente la scuola tempra ma sono sempre stato dell'idea che bisogna sempre cercare del buono in ogni circostanza" e lui per primo è riuscito, grazie alla sua passione, alla sua vocazione a partire da lì, da quella scuola che oggi l'ha aiutato a diventare un ragazzo con grandi sogni, grandi obiettivi e sicuramente tanti progetti all'orizzonte, disegnati, ovviamente, da lui stesso.