Olbia - Piazza Mercato. O delle piscine sotterranee, ma senza l'aiuto delle sorgenti. Doveva essere uno dei fiori all'occhiello della riqualificazione del centro storico olbiese e, invece, è diventata - suo malgrado - il simbolo del degrado urbano nonostante la faraonica copertura in cristallo del costo di 4 milioni di euro (8 miliardi del vecchio conio). Un'opera modernissima che sta al centro storico come il ketchup sta alla zuppa gallurese. Perchè in Piazza Mercato tutto rappresenta un pugno in un occhio. A cominciare dalla moria delle attività commerciali iniziata con il protrarsi all'infinito dei lavori di riqualificazione. Poi, il poco confort: d'inverno ci sono i venti siberiani, d'estate il caldo sub-sahariano, di verde pubblico manco a parlarne (sembra che amministratori/dirigenti/progettisti siano fermamente convinti che agli olbiesi il verde non piaccia). Per non parlare del paesaggio urbano che circonda l'area: scorci di Beirut bombardata in piena Sardegna. Insomma, un vero scempio. Aggravato dallo spreco di denaro pubblico. Perchè sotto alla piazza vi è un parcheggio con tanto di ascensore per disabili. Opera che, oggi, si è trasformata in una straordinaria piscina coperta per topoloni e spazzatura. L'opera, del resto, non può essere usata. I Vigili del fuoco non hanno mai rilasciato il certificato di agibilità a causa dell'entrata del parcheggio. Troppo stretta per far passare due auto contemporaneamente. Ma l'italiano, si sa, non si lascia certo scoraggiare da questi particolari. Un parcheggio ci dovrebbe essere e un parcheggio, effettivamente c'è. Ma solo di notte, nell'area pedonale dove al posto delle auto dovrebbero passeggiare le persone. Per crearlo è bastato spostare due panettoni giallo-Simpson. Alla faccia del decoro, della bellezza, dell'accoglienza. I commercianti - pochi coraggiosi superstiti riuniti in Consorzio - hanno fatto di tutto per rivitalizzare la Piazza. Anche l'amministrazione, con un bando ad hoc, ci ha provato. Ma i difetti di Piazza Mercato sono macroscopici e non basta mettere due panchine per renderla un salottino chic.