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Scomparsa di Michael Frison: nuovi sviluppi nelle indagini

Il giovane è scomparso da quasi sei mesi

Scomparsa di Michael Frison: nuovi sviluppi nelle indagini
Scomparsa di Michael Frison: nuovi sviluppi nelle indagini
Olbia.it

Pubblicato il 18 January 2025 alle 12:18

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Luras. A quasi sei mesi dalla misteriosa scomparsa di Michael Frison, il giovane sparito a luglio 2024, il caso si arricchisce di nuovi dettagli grazie alla determinazione della madre, Cristina Pittalis, e della sua avvocata criminologa, Maria Marras. Dopo mesi di indagini difensive private, sarebbe infatti stato presentato alla Procura di Tempio un esposto di oltre cento pagine, corredato da documentazione che punta a una pista ben definita. Questo nuovo materiale si aggiunge a una memoria difensiva già depositata lo scorso ottobre, arricchendo il quadro investigativo con ulteriori elementi e testimonianze.

Il caso, ancora coperto dal segreto d’indagine, sembrerebbe ruotare attorno al coinvolgimento di più soggetti. Già a novembre, la Procura aveva disposto il sequestro degli indumenti di Michael, rinvenuti a circa 200 metri dallo stazzo in cui era ospite al momento della scomparsa. Un elemento, questo, che ha sollevato ulteriori interrogativi e ha indirizzato le indagini verso nuove direzioni.

Secondo fonti vicine all’inchiesta, l’esposto presentato da Cristina Pittalis e Maria Marras contiene dettagli significativi e testimonianze chiave. Molte di queste sono state raccolte grazie alla rete di volontari che, sia in Sardegna che nel Regno Unito, si sono mobilitati per cercare Michael e fare luce sul caso. Alcune testimonianze sembrano suggerire un collegamento tra la scomparsa di Michael e altri casi simili avvenuti all’estero, accomunati da modalità inquietantemente analoghe.

“Non vogliamo arrenderci,” ha dichiarato Cristina Pittalis, visibilmente provata ma determinata. “Ogni dettaglio, ogni testimonianza può fare la differenza. La nostra ricerca è andata oltre i confini locali, grazie anche al supporto di persone che, volontariamente, hanno deciso di aiutarci.”

In questi mesi, la signora Pittalis è stata contattata da diverse persone che hanno fornito informazioni preziose sul caso. Le segnalazioni, arrivate da varie parti del mondo, hanno permesso di delineare una possibile rete di soggetti coinvolti, il cui operato sembrerebbe avere ramificazioni anche al di fuori dell’isola. La madre di Michael, con il supporto dell'avvocata Marras, ha passato al vaglio ogni dettaglio, costruendo un dossier che ora rappresenta un tassello fondamentale per le indagini.

Uno degli elementi più inquietanti del caso è la possibile connessione geografica con altre sparizioni avvenute all’estero. Testimonianze provenienti dal Regno Unito suggeriscono che alcune delle persone presumibilmente coinvolte nella scomparsa di Michael potrebbero avere legami con altri casi irrisolti.

Nel frattempo, la Procura di Tempio prosegue il suo lavoro, analizzando i nuovi documenti e integrandoli con le indagini in corso.

Nonostante il tempo trascorso, la comunità continua a seguire con attenzione gli sviluppi del caso, esprimendo solidarietà e supporto alla famiglia di Michael. La determinazione di Cristina Pittalis e l’impegno delle persone coinvolte nella ricerca mantengono viva la speranza di una svolta.

“Vogliamo solo sapere cosa è successo a Michael,” ha concluso la madre. “La verità è l’unica cosa che conta, per noi e per tutte le famiglie che si trovano a vivere situazioni simili.”