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Capodanno olbiese, presenze "gonfiate"? La riflessione di un tecnico

50mila presenze dichiarate, ma c'è chi nutre dei dubbi

Capodanno olbiese, presenze
Capodanno olbiese, presenze
Camilla Pisani

Pubblicato il 10 January 2025 alle 17:24

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Olbia. All’indomani del grande successo del Capodanno olbiese, ed affievolito il tam tam social che ha visto susseguirsi grandi entusiasmi e grandi polemiche (ed un discreto "tifo" tra Comuni, che si sono sfidati a suon di concertoni ed eventi) uno dei tecnici interni all’organizzazione ha voluto sollevare una riflessione sulle imprecisioni nella comunicazione e sui loro effetti, rilasciando dichiarazioni che gettano luce su un aspetto controverso della serata: i numeri ufficiali delle presenze.

"Ho visto sui social molte discussioni, anche animate, tra olbiesi, sassaresi e cagliaritani sui numeri dichiarati per il Capodanno. Quei 50mila partecipanti dichiarati appaiono assurdi. Forse qualcuno ha esagerato, non so. È stato pubblicato tanto materiale sui social, ma quelle stime hanno generato molte critiche e hanno finito per screditare l'organizzazione. A confronto, il Capodanno precedente aveva registrato 30mila presenze dichiarate, eppure dalle foto sembra quasi che ci fosse più gente l'anno prima. Questo fa riflettere e, in un certo senso, sorridere", ha dichiarato il professionista.

Secondo il tecnico, il problema principale risiederebbe nella superficialità con cui sono state comunicate le presenze: "Dichiarare numeri del genere può creare problemi in futuro. Se quest'anno dichiari 50mila presenze, cosa farai negli anni successivi? Se dichiari meno, il prossimo Capodanno sembrerà un flop, e se dichiari di più, diventa inverosimile".

Un altro punto critico riguarderebbe la discrepanza tra le cifre dichiarate e il piano di sicurezza predisposto: "L'arena del Molo Brin prevedeva una capienza massima di 10mila persone, forse arrivata a 15mila. Dichiarare 50mila presenze significa sostenere che altre 40mila fossero in giro per la città, cosa facilmente smentibile anche dalle foto. Il piano di sicurezza era stato organizzato per 30mila persone, in linea con le previsioni. Se fossero state realmente 50mila, avremmo avuto problemi enormi, come disagi per il traffico, difficoltà nei soccorsi e caos generale".

Il tecnico ha poi sottolineato come queste dichiarazioni eccessive rappresentino "un autogol".

"Olbia non ha bisogno di dichiarare numeri esagerati: la città è già riconosciuta come la regina dei concerti e degli eventi, sia d'estate che d'inverno. Olbia è un esempio di organizzazione, con servizi efficienti e location straordinarie. Non succede mai nulla di negativo, perché tutto è pianificato con cura. Quindi non ha senso fare queste gare sui numeri", ha aggiunto.

Il vero problema, secondo il professionista, risiederebbe nella gestione della comunicazione: "Purtroppo, è gestita male, quasi come se fosse una discussione da bar o una rivalità calcistica. Vengono dichiarate cifre gonfiate senza fornire dati trasparenti su incassi o risultati concreti".

Infine, il tecnico ha lanciato un appello: "Serve una smentita tecnica che chiarisca i numeri reali e mostri la verità. Olbia non ha bisogno di queste 'sparate'. La città è già un punto di riferimento per gli eventi in Sardegna e dovrebbe concentrarsi su una comunicazione trasparente ed efficace per valorizzare il grande lavoro che c'è dietro".

Un messaggio chiaro, che punta a valorizzare il successo del Capodanno olbiese, ma che invita a una gestione più professionale e credibile delle informazioni. Olbia, d’altra parte, non ha bisogno di numeri gonfiati per brillare: la sua eccellenza organizzativa parla già da sola.