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Pubblicato il 25 January 2021 alle 13:40
Olbia. L'annus horribilis del turismo, dell'economia, del viaggio e dunque dei trasporti: questo è stato il 2020, l'anno del Sars-Cov-2, durante il quale tutti ci siamo sentiti più soli, più fragili, più indifesi di quanto non lo siamo mai stati in questa epoca in cui dominano la tecnica e la scienza, ma anche il mito dell'homo sapiens che ha sconfitto e sottomesso la natura. Posto che la aatura non si può né sconfiggere e né sottomettere – tanto, poi, presenta il conto con gli interessi – l'unica cosa che possiamo fare è osservare cosa è stato il 2020 nella sua interessa, quali sono stati i suoi effetti e ragionare su come ricostruire ciò che lo tsunami pandemia ha distrutto. Ci sono due dati che fanno capire quanto è stato devastante il salto di specie del Sars-Cov-2: il numero delle persone povere (aumentato drasticamente anche in Occidente) e i dati economici riguardanti i trasporti. La città felice, Olbia, non fa eccezione in nessuno di questi due “numeri” (dietro ai quali ci sono sempre delle persone). Dell'aumento della povertà a Olbia abbiamo parlato lungamente in queste settimane (e continueremo nei prossimi giorni), oggi parliamo di quanto registrato dall'Autorità portuale di sistema Mare di Sardegna guidata da Massimo Deiana. Tre porti: due passeggeri, uno merci; da una parte Golfo Aranci, dall'altra Olbia con l'Isola Bianca e il molo Cocciani. Nel secondo porto gallurese, quello golfarancino, i numeri con il segno meno sono tanti: -28,2% di merci varie in colli, -28,7% di passeggeri e un -100% di crocieristi; nel unità ro-ro sono diminuite del 33,6%, i veicoli privati del 28,3%. Numeri non positivi, ma sempre migliori del trasporto aereo. A Olbia i numeri non sono tanto diversi: anche all'Isola Bianca si è registrato un -100% per i croceristi, mercato sul quale l'Isola Bianca aveva puntato e costruito una certa credibilità e attrattività (tutto da ricostruire, Covid permettendo). Sul fronte passeggeri, la diminuzione è del 38% secco: il porto olbiese è passato dai 2.994.913 passeggeri del 2019 a 1.855.830. Per le merci, i dati sono questi: -39,1% per le merci rinfuse solide, -0,2% per le merci varie in colli. A livello di mezzi, le unità ro-ro sono diminuite del 2,2%, quelle private del 33,3% e i veicoli commerciali segnano una flessione del -32,5%.
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