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Sardegna non è terra di brevetti: solo 7 registrazioni nel 2023 e crescono i "furti" di idee e prodotti

Giacomo Meloni: "Fondamentale intervenire per difendere il proprio prodotto"

Sardegna non è terra di brevetti: solo 7 registrazioni nel 2023 e crescono i
Sardegna non è terra di brevetti: solo 7 registrazioni nel 2023 e crescono i
Olbia.it

Pubblicato il 21 February 2025 alle 12:00

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Cagliari. La Sardegna si conferma fanalino di coda nella registrazione dei brevetti. Nel 2023, infatti, sono stati registrati solo 7 brevetti presso le Camere di Commercio, in netto calo rispetto ai 12 del 2022, con una diminuzione del 43,26%.
Un trend negativo che stride con il dato nazionale, dove invece si è registrato un leggero incremento delle registrazioni, passate da 4.773 nel 2022 a 4.780 nel 2023 (+0,13%).

È quanto emerge dall'analisi dell'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna sui dati UnionCamere-Infocamere 2023, che sottolinea come le imprese sarde fatichino a proteggere prodotti, idee, marchi, software, packaging, macchinari e procedure produttive. "Dispiace vedere come le imprese sarde fatichino a registrare e quindi a proteggere le proprie idee – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – nonostante ogni anno ci siano a disposizione parecchi milioni di euro che coprono quasi interamente tutto il processo presso le Camere di Commercio".

Brevettare significa ridurre al minimo il rischio di essere vittima di "scippi" commerciali, una minaccia sempre più frequente per le aziende che operano nei settori manifatturiero, della moda e dell'agroalimentare. "Ormai si copia di tutto – aggiunge Meloni – e capita sempre più spesso di trovare sugli scaffali prodotti con marchi simili, ma di qualità inferiore, spesso provenienti da concorrenti italiani o aziende straniere".

Il fenomeno non riguarda solo il mercato interno, ma colpisce soprattutto le imprese che cercano di espandersi all'estero. Numerose aziende italiane, infatti, si sono trovate bloccate nella commercializzazione dei propri prodotti in mercati extraeuropei, dove il marchio era già stato registrato da produttori locali. Secondo recenti indagini, il "furto" di marchi e brevetti è costato alle aziende europee oltre 300 miliardi di euro negli ultimi cinque anni e circa 2,1 milioni di posti di lavoro persi, con una responsabilità attribuibile per il 70% ai Paesi asiatici.

"È fondamentale intervenire a difesa del proprio prodotto – conclude Meloni – prevenendo i rischi e sfruttando gli strumenti di tutela disponibili. Un'opportunità potrebbe essere rappresentata dall'incentivazione dei marchi di tutela come STG e IGP per il settore agroalimentare".

Nella classifica nazionale delle registrazioni, la Sardegna si posiziona al terzultimo posto, superando solo Basilicata e Molise, entrambe con 2 brevetti registrati. In testa alla classifica la Lombardia con 1.494 brevetti, seguita dall'Emilia Romagna con 829. A livello percentuale, l'Abruzzo segna un exploit con un +17,05%, mentre la Sardegna è la regione con il calo più marcato (-43,26%).

A livello di città, Milano guida con 4.780 registrazioni, seguita da Bologna con 698. Geograficamente, il Nord Ovest traina la classifica con 4.780 brevetti (+1,67%), seguito dal Nord Est con 1.760 (+1,44%), il Centro con 664 (-5,62%) e infine il Sud e le Isole con 315 (-3,79%).

In controtendenza rispetto alla situazione sarda, in Italia crescono i brevetti legati alle tecnologie green, con 371 domande nel 2023 rispetto alle 290 del 2022. Le aree in maggiore espansione sono le Energie Alternative (+53%), l'Immagazzinamento di Energia (+39%) e i Trasporti (+30%).

Crescono anche le tecnologie abilitanti ad alta intensità di conoscenza (KET), in particolare nella manifattura avanzata e nella micro e nano elettronica. Tra i campi tecnologici più rappresentati, le Tecniche industriali e trasporti (1.477 domande di brevetto italiano in Europa), la Meccanica e illuminazione (543) e l'Elettricità (404).