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Olbia, presentato il progetto “Olbia e le sue acque”: via alla consultazione pubblica

Dragaggi, scolmatori e un grande parco a Colcò: via all’iter per la valutazione ambientale del piano comunale

Olbia, presentato il progetto “Olbia e le sue acque”: via alla consultazione pubblica
Olbia, presentato il progetto “Olbia e le sue acque”: via alla consultazione pubblica
Andrea Baragone

Pubblicato il 17 April 2025 alle 09:57

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Olbia. Il Comune di Olbia ha ufficialmente avviato l’iter per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) relativa a uno dei progetti più ambiziosi degli ultimi anni: “Olbia e le sue acque”, un piano articolato che punta a ridurre il rischio idraulico e, al tempo stesso, recuperare il legame tra la città e i suoi corsi d’acqua. L’annuncio arriva con la pubblicazione dell’avviso al pubblico, che dà il via alla fase di consultazione: cittadini, associazioni e soggetti interessati potranno presentare osservazioni entro trenta giorni.

Il progetto, depositato presso il Servizio regionale VIA e aggiornato a marzo 2025 con una serie di integrazioni tecniche, parte da un’esigenza concreta: mettere in sicurezza la città dalle esondazioni, ma con un approccio che guarda anche alla riqualificazione ambientale e urbana. A firmare la proposta è il sindaco Settimo Nizzi, in qualità di legale rappresentante dell’amministrazione comunale.

L’intervento si articola in sei lotti principali, distribuiti tra l’area urbana e quella extraurbana. I lavori riguardano i corsi d’acqua già noti ai cittadini olbiesi: Seligheddu, San Nicola, Zozò, Paule Longa, Tannaule e Gadduresu.
Sono previsti tre scolmatori principali, opere fondamentali per deviare le acque in caso di piena, e tre deviatori urbani, pensati per ridurre il carico idraulico nei punti più critici della città.

A questi si aggiungono altri interventi di grande impatto: dragaggi dei rii cittadini, adeguamenti e risezionamenti dei canali, ma anche la demolizione e ricostruzione dei ponti di via D’Annunzio e via Roma, che spesso hanno rappresentato un ostacolo al regolare deflusso delle acque.

Uno dei punti cardine del progetto è rappresentato dall’area di Colcò, dove verrà realizzato un grande parco urbano da 34 ettari, sfruttando oltre 1,4 milioni di metri cubi di terra provenienti dagli scavi. Il piano prevede anche parcheggi a servizio del parco e delle vicine aree aeroportuali.

Il progetto tocca anche il litorale, in particolare la spiaggia di Pittulongu, dove circa 10.000 metri cubi di sabbia dragata saranno utilizzati per ricostruire il cordone dunale che separava la spiaggia dai laghetti e dalle paludi retrostanti. Una parte dei sedimenti verrà invece trattata come rifiuto, tramite un impianto mobile di soil washing che sarà allestito al molo Cocciani.

Il resto dei materiali sarà destinato alle colmate del parco Colcò e dell’area del cimitero, ma solo dopo essere stati ripuliti dai sali attraverso vasche dedicate. Questa attenzione al trattamento dei sedimenti mostra l’intento di conciliare le esigenze ingegneristiche con la tutela ambientale.

Rispetto alla versione già presentata all’inizio del 2024, la nuova proposta recepisce osservazioni importanti arrivate da enti come il Genio Civile, ARDIS e l’Ufficio Tutela del Paesaggio. Sono stati introdotti miglioramenti sul rio Cabu Abbas, dove si prevede la rimozione del rivestimento in cemento e l’adozione di pietrame più naturale, oltre a una rampa di accesso che faciliterà la manutenzione.

Cambiamenti anche sul riu Ua Niedda, con l’eliminazione di piccoli argini artificiali e una maggiore naturalizzazione delle sponde. Un tratto della via Raica sarà rialzato per fungere da barriera idraulica. Altri interventi riguardano il riu San Nicola, il riu La Fossa e la disconnessione del ramo morto del Tannaule, che oggi crea rigurgiti nella rete urbana.

Infine, viene eliminata dal progetto la cava Lana Azza Ruja, inizialmente indicata come sito di conferimento delle terre da scavo, e anche il conferimento dei sedimenti alla discarica di Spiritu Santu viene cancellato, preferendo soluzioni più compatibili a livello amministrativo e ambientale.

La documentazione integrale è disponibile sul portale regionale SardegnaAmbiente. I cittadini hanno 30 giorni di tempo per prendere visione del progetto e inviare le proprie osservazioni al Servizio VIA.

Si tratta di un progetto complesso, che tocca quasi ogni aspetto della città: dalla sicurezza alla mobilità, dall’ambiente alla costa. Un piano che, se approvato, ridisegnerà profondamente il rapporto di Olbia con i suoi fiumi.