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Olbia, la lunga storia del PUC: un percorso lungo decenni

La lettera alla redazione

Olbia, la lunga storia del PUC: un percorso lungo decenni
Olbia, la lunga storia del PUC: un percorso lungo decenni
Olbia.it

Pubblicato il 04 January 2025 alle 10:21

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Olbia. Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell'Ing. Carlo Troiani, che redige una cronistoria del PUC di Olbia, ponendo alcuni interrogativi di carattere politico.

"La storia del PUC (Piano Urbanistico Comunale) del comune di Olbia, comincia più di
trenta anni fa, e ancora non è dato sapere quando si concluderà; sindaci, assessori e
tecnici si sono avvicendati per la realizzazione di questo importante strumento
urbanistico, di cui ogni città che si rispetti dovrebbe essere dotata; e purtroppo i quattro tentativi fatti sino ad ora sono andati a vuoto. Ma andiamo con ordine:

1. PRIMO TENTATIVO
Dicembre 1993. L’allora sindaco Gian Piero Scanu affidò l’elaborazione del Piano a
un gruppo di tecnici.
19 Luglio 1996. Dopo tre anni (nel frattempo il sindaco era diventato Giommaria
Uggias), venne evidenziata l’assenza di supporti cartografici aggiornati, per cui il Piano risultava superato e l’iter amministrativo fu sospeso. Il PUC non fu mai approvato.

2. SECONDO TENTATIVO
9 Agosto 2002. Il consiglio comunale approvò la delibera con cui si davano le linee
guida per la redazione di un nuovo PUC. Allora il sindaco era Settimo Nizzi, che si
era impegnato - anche per questo - nel Suo programma elettorale.
27 Agosto 2004. Il piano fu adottato.
23 Novembre 2004. Esaminate le osservazioni il Piano fu approvato e inviato alla
Regione.
2005 data incerta. Il PUC venne bocciato dalla Commissione Urbanistica Regionale
perché non rispondeva ai nuovi indirizzi fissati dal PPR (Piano Paesaggistico
Regionale). Allora il Presidente della Regione Sardegna era Renato Soru.

3. TERZO TENTATIVO
27 Maggio 2014. È la volta del sindaco Gianni Giovannelli e dell’assessore Carlo
Careddu, che promette: "il PUC in 16 mesi".
14 Giugno 2015. L’Assessore Careddu dichiara: "Sarà un Piano condiviso. Spero
venga approvato entro Natale".
17 Giugno 2016. Carlo Careddu vince le primarie e sarà lui il candidato Sindaco (PD)
per la coalizione di centro sinistra; di li a qualche giorno dichiarerà: "il PUC in aula
prima della fine della Consigliatura". Misteriosamente il PUC non venne mai portato
in Consiglio Comunale, e forse anche per questo Careddu perse le elezioni. Alcuni
sospettano che ci fossero stati dei dissidi all’interno della coalizione; e comunque
ovviamente anche questo Piano non fu mai approvato.

4. QUARTO TENTATIVO
29 Luglio 2020. Nizzi ci riprova, e il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 134,
adotta il PUC in adeguamento al PPR e al Piano di assetto Idrogeologico (PAI).
7 Ottobre 2020. L’Amministrazione organizza un incontro pubblico in diretta
streaming (causa emergenza covid-19), nella quale viene illustrato il Piano a tutti i
soggetti portatori di interesse.
19 Ottobre 2020. Arriva la scadenza per le osservazioni, e dopo qualche mese, il Piano
prende la strada di Cagliari per proseguire l’iter di approvazione; ma stranamente la
situazione rimane allo stallo, senza promozioni né bocciature. Nessuna comunicazione
resa pubblica, forse qualche avviso ufficioso. Allora il presidente della Regione era
Solinas. Dopo oltre quattro anni il piano è solo adottato ma non approvato. Quindi
vigono le norme di salvaguardia, che - per i non addetti ai lavori - consistono
nell’applicazione delle norme più restrittive.

CONCLUSIONI: in oltre trenta anni è stato speso inutilmente
denaro pubblico che forse avrebbe meritato miglior sorte. Forse non tutti lo sanno, ma in realtà il primo piano urbanistico approvato dal Comune di Olbia risale al 1970,
quando l’Ing. Rompato, incaricato dall’Amministrazione Comunale, redasse il P. di F.
(programma di fabbricazione), che è un piano più semplificato rispetto al PUC, ma è
equiparato ad esso. La bozza del programma di fabbricazione, presentata
originariamente dal buon Ing. Rompato, definiva quali dovevano essere le linee di
sviluppo della città e del suo territorio, e se fosse stato attuato così come determinato in prima istanza, avrebbe reso Olbia non solo una bella città, ma anche sicura e al riparo da qualsiasi rischio di alluvione. Invece le cose andarono diversamente e qualche amministratore di allora antepose i propri interessi a quelli della comunità, condizionando fortemente le previsioni del Piano. Nel verbale allegato alla delibera di approvazione n° 21 del 16 Marzo 1970 risulta la seguente dichiarazione rilasciata dal consigliere di opposizione Tonino Pedroni (PCI): "il programma di fabbricazione doveva essere approntato ed approvato nei termini indicati dalla legge 765 e relative istruzioni ministeriali mentre il lungo tempo trascorso ha consentito alle pressioni politiche ed economiche di far modificare le direttrici e le indicazioni contenute nella sua prima stesura". In conclusione successe che il tecnico incaricato dovette piegarsi a certe volontà fino al punto che nel P. di F. approvato ci fu poco Rompato e tanta politica. Non vorrei che anche oggi si ripetesse la storia".