Sunday, 09 March 2025
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Pubblicato il 08 March 2025 alle 19:00
Olbia. La Giornata internazionale della Donna come giornata di sciopero, protesta e sensibilizzazione, un corteo contro la violenza patriarcale in cui si dice basta e si lotta.
Con questo spirito questa sera la città di Olbia si è riunita, e ha ospitato, in un corteo rumoroso, donne e uomini che riuniti dicono basta alla cultura dello stupro, alla violenza di genere, all’abilismo, al razzismo, al capitalismo che ci sfrutta e ci affama.
"In una città come Olbia venduta al turismo, dove trovare casa è impossibile, curarsi è un lusso e gli spazi sociali scompaiono scendiamo in piazza con il Collettivo Strasura, il Collettivo Istravanad@s, l'Associazione Onda rosa,l'Organizzazione Belle di faccia e il Collettivo Terrone di quartiere".
Partendo da questo principio si manifesta per reclamare diritto alla casa, alla salute, all’istruzione, a città vivibili per chi le abita e non per chi le sfrutta, per rifiutare la militarizzazione della nostra terra, per abbattere frontiere e CPR, perché nessunə è illegalə.
"Siamo davanti a una responsabilità storica importante. Non ci sottometteremo a una cultura patriarcale e misogina che ci vuole razzistə, omofobə, transfobicə e individualistə: la violenza è trasversale e ci attraversa tuttə, ma unitə possiamo cambiare le cose. Siamo marea transfemminista e insieme ci riprenderemo lo spazio che ci hanno sottratto per costruire insieme il nostro futuro ppa sono previste azioni rappresentative e interventi".
Niente simboli di partito. L’8 marzo ha veleggiato sulle strade del centro città una marea fucsia, presente anche un interprete Lis, un punto di partenza che potrà porre le basi per un futuro differente, da cui oggi parte una riflessione, "a combattere non c'erano giovani adolescenti", racconta una mamma presente.
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