Thursday, 24 April 2025

Informazione dal 1999

Cronaca

Diga del Liscia a secco: ecco tre soluzioni per combattere la siccità

Diga del Liscia a secco: ecco tre soluzioni per combattere la siccità
Diga del Liscia a secco: ecco tre soluzioni per combattere la siccità
Olbia.it

Pubblicato il 13 June 2016 alle 16:48

condividi articolo:

Olbia, 13 Giugno 2016 -Dopo una stagione autunnale e invernale caratterizzata dalle alte temperature e dalle scarse precipitazioni, la stagione irrigua prosegue a fatica. Per ovviare ai bassi livelli d’acqua presenti all’interno della diga del Liscia da una parte il Consorzio di Bonifica della Gallura chiede a tutta l’utenza consortile di rispettare il programma delle turnazioni previsto per l’irrigazione, dall’altra continua a proporre alla Regione Sardegna tre soluzioni per porre fine a questa situazione.

«Il primo intervento – dichiara Marco Marrone, presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura – è il recupero delle acque reflue: attualmente gli impianti sono a norma e le opere sono collaudate, manca solo la certificazione che consentirebbe al Consorzio di utilizzare i circa sei milioni di metri cubi d’acqua che sono inutilizzati. Il secondo è l’intercettazione dell’acqua del rio Padrongianusnel Comune di Olbiae l’ultimo riguardal’intercettazione delleacquein località Monte Tova sul fiume Liscia nell’area di Arzachena».

Il problema principale che caratterizza il territorio gallurese è la presenza di un solo bacino di raccolta. La Diga del Liscia, finita di costruire nel 1962, non è più in grado di soddisfare il fabbisogno di una popolazione in costante aumento e le prospettive reali di una diminuzione di acqua piovana non consentono una programmazione a lungo termine. L’unica soluzione per placare la sete d’acqua della Gallura e per assicurare una pianificazione nella gestione e nella distribuzione della risorsa idrica è quella di effettuare delle opere di captazione dell’acqua a valle.

Oltre al problema della siccità, in questi giorni il Consorzio di Bonifica della Gallura si trova costrettoa dover subirequanto previsto dalle leggi regionali. Infatti, dopo anni diruoli contenuti, l’Ente di gestione della risorsa idrica sarà costretto a richiedereai propri consorziatiuncontributo spesa (esercizio, manutenzione e funzionamento) influenzato dalle mancate sovvenzioni previste dalle citate leggi regionali.