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Pubblicato il 30 May 2019 alle 17:04
Olbia, 30 maggio 2019 - Sesta edizione archiviata: il Premio De Roberto "Uguali e diversi", ideato per ricordare l'indimenticabile figura del giornalista olbiese Alfonso De Roberto, ha celebrato questa mattina il suo atto finale, ovvero le premiazioni.
In una sala dell'Expo gremita di giovani, docenti e curiosi, la giuria del premio - coordinata dal giornalista Claudio Chisu - ha premiato i lavori più meritevoli tra tutti quelli inviati dai ragazzi che hanno voluto partecipare al concorso.
Un caleidoscopio di colori, emozioni, tematiche che - anche quest'anno - ha inorgoglito la giuria formata dalla giornalista Caterina De Roberto, dal docente Tino Scugugia, dall'editore Dario Maiore, dalla presidente di Sensibilmente Veronica Asara, dall'ingegner Roberto Ferinaio e dalla giornalista Viviana Montaldo.
Tre, come sempre, le sezioni: artistica, scientifica e letteraria.
Per la sezione artistica vince l'Istituto Amsicora Ipia con un concept intitolato "Diversi ma uguali" formato da tre opere: un video che racconta la genesi dell'opera in tutte le sue fasi, una scultura formata da un barcone e da due mani che si stringono, una poesia il lingua sarda scritta dagli studenti. Particolare importante, le due mani che si stringono in segno di fratellanza sono le mani di due studenti: un sardo e un africano.
Secondo posto ex aequo per Davide Serra (Liceo Artistico De André) e Andrea Loi (Liceo Artistico De André): il primo con un fumetto virtuale intitolato "L'isola che c'è", il secondo con il video artistico "Sottosopra" che invita lo spettatore a osservare il mondo da un'altra prospettiva".
Terzo posto per Elena Conti, premiata dal fotografo Antonio Satta, per lo scatto "Un altro mondo - Thailandia" che ritrae un luogo apparentemente ameno che, grazie ai colori, prende vita e racconta una vita e una cultura diverse.
Passiamo alla sezione scientifica, nella quale si sono classificati due lavori. Vince il primo premio l'Amsicora Ipaa, ovvero l'Agrario, con il progetto Diversamente Uguali realizzato dalle classi 3^A e 3^B: uno studio scientifico dedicato al dna e alle sue evoluzioni nel corso del tempo negli umani e negli altri animali.
Secondo posto, invece, per un progetto di cui sicuramente sentiremo parlare: il casco per i ciechi. Si tratta di un progetto della 5^C dell'Ipia, coordinata dal docente Ciro Punzo: consiste in un casco a ultrasuoni capace di segnalare, con vibrazioni apposite, gli ostacoli a chi li indossa. Il casco vince anche il premio speciale Sensibilmente.
E ora la sezione letteraria.
Al primo posto, con un testo molto toccante sulla depressione e sulle pressioni in ambito universitario, ecco Stefania Porcheddu del Liceo De André con "Se è buio vienimi a cercare".
Al secondo posto, ex aequo, Beatrice Ventroni (Liceo Gramsci) e Francesca Anfuso (Liceo Gramsci): la prima con "Unici nella propria diversità" e la seconda con "Quel che pochi notano".
Terzo posto per Roberta Restaldi con Frammento 3.
Di seguito i premi speciali:
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