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Olbia, serata finale al Red Valley: il racconto della serata

L’invasione dei 35 mila

Olbia, serata finale al Red Valley: il racconto della serata
Olbia, serata finale al Red Valley: il racconto della serata
Barbara Curreli

Pubblicato il 18 August 2024 alle 10:09

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Olbia. Quarta serata in crescendo, numeri oltre le aspettative, ben più di 35 mila persone hanno occupato nella serata di ieri l'Olbia Arena. 

Si chiude la terza edizione del Festival che si racconta e fa parlare di sé, nel bene e nel male, ma che ancora una volta conferma quanto la manifestazione sia uno strumento per attrarre turisti, coinvolgere giovani e non solo e nel contempo diventi un modo per promuovere la nostra città e diventi, per qualche sera ulteriore strumento trainante dell'economia. 

Da non dimenticare che dietro il palco c'è tanto altro e allora non può mancare un sentito grazie a tutte le forze dell'ordine e a tutti i volontari delle associazioni di assistenza sanitaria presenti, gli angeli presenti per una bottiglietta d'acqua, pronti a consolare, gestire un attacco di panico o quanto altro necessario, un banco di prova non da poco in cui, a quanto pare, divieti e norme considerate troppo stringenti hanno dato modo di gestire l'evento in maniera ottimale. 

Un serata in cui, ancora una volta si è fatto il pieno di musica, canti e balli, spettacolo in crescendo con gli artisti sul palco, alcuni di loro sono scesi dal palco e hanno effettuato la corsa vicino alle transenne per dare il cinque ai fortunati della prima fila, arriva così la classica osservazione: "non mi lavo più le mani, mi hanno dato il touch Coez e Frah." 

Annalisa ha coinvolto il pubblico facendolo ballare sin dall'arrivo sul palco, e poco importa se era l'una del mattino, la notte è giovane e l'arrivo di Salmo e Noyz ha ulteriormente coinvolto, se mai fosse possibile, i presenti. 


Parola d'ordine, cantare, saltare e ballare, oltre le cinque, fino a quando, terminate le esibizioni anche gli ultimi irriducibili vengono gentilmente invitati a lasciare l'Olbia Arena, e allora armati di braccialetti, fasce, ventagli, maglie autografate, zainetti e 4 notti insonni sulle spalle si rientra a casa, dopo aver fatto colazione, portandosi dietro tante emozioni, pianificando agosto 2025 e una personale idea della prossima zipline.