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Olbia: il salvataggio di un gabbiano si trasforma in una lezione a cielo aperto

Volontari della Lipu Gallura salvano gabbiano intrappolato in una lenza

Olbia: il salvataggio di un gabbiano si trasforma in una lezione a cielo aperto
Olbia: il salvataggio di un gabbiano si trasforma in una lezione a cielo aperto
Patrizia Anziani

Pubblicato il 15 September 2024 alle 22:00

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Olbia. Lunedì scorso, lo slargo davanti allo stadio Nespoli di Olbia è diventato il palcoscenico di una toccante lezione sull'importanza della conservazione della natura. Su segnalazione di un cittadino, due volontari della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), gli olbiesi Gabriella Ponsano e Matteo Faedda, si sono trovati impegnati nel soccorso di un gabbiano in grave difficoltà, catturando l'attenzione di un gruppo di giovanissimi curiosi. 

Il volatile era stato trovato sul litorale cittadino impossibilitato a muoversi. L'animale sarebbe sicuramente morto a causa di una lenza da pesca aggrovigliata intorno al corpo e un grosso amo conficcato all’interno del becco, una triste testimonianza dell'impatto che l'attività umana può avere sulla fauna selvatica. Mentre i volontari lavoravano delicatamente per liberare l'animale, il gruppo di giovani ragazzi si è avvicinato, affascinato da quella improvvisata operazione di salvataggio. 

I volontari LIPU Gallura, capitanati dal suo cordinatore provinciale MirKo Ugo, assecondando il bisogno da parte di quei giovani di comprendere cosa stesse succedendo, hanno così trasformato quel momento in una preziosa lezione educativa. Hanno spiegato ai giovani spettatori l'importanza del comportamento responsabile dell'uomo per la protezione delle specie animali, con particolare attenzione ai gabbiani. 

“I ragazzi, visibilmente coinvolti, hanno posto domande e mostrato un genuino interesse per la sorte del povero gabbiano e per le tematiche ambientali in generale. Questo incontro fortuito si è rivelato un'occasione unica per sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza della conservazione della natura”, così ha spiegato Matteo Faedda, noto fotografo naturalista di aquile reali. 

Il momento clou è arrivato quando, dopo le cure necessarie, il gabbiano è stato liberato dalla lenza e dall'amo ed è stato rifocillato. La gioia e lo stupore dipinti sui volti dei giovani testimoni hanno sottolineato l'impatto positivo di questa esperienza diretta. 

“Questo episodio dimostra come piccoli gesti possano avere un grande impatto educativo. Offrire ai giovani l'opportunità di assistere e partecipare attivamente alla protezione della fauna selvatica può instillare un profondo rispetto per gli animali, creando futuri custodi dell'ambiente”, ha concluso Faedda.

Una volta liberato da quella stretta mortale, dopo aver mangiato e bevuto, il gabbiano ha potuto riprendere il volo la sera stessa.