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Da Olbia a Dubai per concorrere nei professionisti della Premier FIP Padel

La storia e la vittoria di Gabriele e Giovanni Derosas

Da Olbia a Dubai per concorrere nei professionisti della Premier FIP Padel
Da Olbia a Dubai per concorrere nei professionisti della Premier FIP Padel
Barbara Curreli

Pubblicato il 13 April 2025 alle 11:00

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Olbia. La Sardegna conquista gli Emirati Arabi con Gabriele Derosas che concorre al titolo tra i professionisti nella Premier Padel Silver Fip, con le sue prime gare vinte a 21 anni il giovane Derosas entra di diritto tra i primi 700 al mondo.

In questi giorni l'atleta sta partecipando al torneo internazionale Premiere Padel FIP e Io raggiungiamo per farci raccontare la sua storia e il suo rapporto con la racchetta. " Io ho cominciato a giocare a Padel nel 2018, dopo aver fatto, iniziando da piccolo, otto anni di tennis, ma da quando ho iniziato a giocare a Padel non ho più smesso".

"Dopo questo torneo tornerò in Sardegna ma non mi fermo, vorrei affrontare altri tornei internazionali, è stata sicuramente una bella esperienza, -prosegue Derosas- ricca di belle emozioni e questa è la testimonianza che con la costanza si riesce ad avere grandi soddisfazioni".

Nel suo futuro la racchetta è sempre presente, sia ad a Olbia, che all'estero, osserva infatti il campione: "se c'è la possibilità vorrei continuare a fare esperienze anche al di fuori dell'Italia, perché in questo caso si hanno molte più possibilità, se il futuro me lo consente vorrei stare anche da altre parti, Dubai è una bellissima città dove c'è sempre qualcosa di diverso da fare, vista la nuova dimensione molto internazionale e molto turistica che ha acquisito".

Alla domanda cosa ti ha fatto innamorare di questo sport, di questa racchetta, Gabriele Derosas risponde: "la racchetta ce l'ho in mano da quando avevo 5 anni, il Padel è molto più divertente del tennis, ci sono voluti anni per imparare, ma diciamo che lo considero uno sport molto integrativo. Sicuramente -prosegue- devi essere talentuoso ma in questo sport si hanno più opportunità rispetto al tennis, grazie a questa gara la Premier Padel FIP Silver Dubai, che possiamo equiparare allo Slam del tennis, sono entrato ufficialmente tra i professionisti".

Parlando del suo futuro Gabriele Derosas aggiunge: "al momento non ho dei sogni in particolare, a livello sportivo non ho ancora capito se preferisco fare il giocatore oppure l'allenatore, anche se al momento ho l'età per fare il giocatore sto studiando sempre nell'ambito del paddle, ho il brevetto di istruttore, ma intendo studiare per poter diventare maestro nazionale".

Non può mancare un pensiero a questa prima vittoria internazionale: "la partita di ieri che, al momento è stata la più importante, il mio primo FIP, è stata incredibile, entrare in questo tabellone principale è una grande soddisfazione avendo battuto due spagnoli, che sono tra l'altro i più forti al mondo -sicuramente conclude il campione - il mio primo Fip non lo scorderò mai e sarà ancora più stimolante lavorare di più, con più voglia senza sentire la fatica".

Dietro il talento e la passione di Gabriele Derosas si cela la passione e il rigore del suo istruttore/genitore Giovanni Derosas, ora maestro di paddle che ha ottenuto il titolo ed è tra i primi cinque in Italia. Coach Derosas ha iniziato il suo percorso dieci anni fa, esattamente a giugno del 2015 e il giovane campione fa parte della sua scuola, è un suo allievo. La sua prima riflessione al di là della gioia per questo traguardo è: "diciamo che è stata una grande soddisfazione poter proseguire, andare avanti da soli, senza aiuto, per entrambi posso dire con grande orgoglio che ci siamo fatti da soli".
 
Il coach si è trasferito per tanti anni  fuori dall'isola "sicuramente - spiega Giovanni Derosas- hanno inciso la passione e la voglia di migliorare, Io ho fatto tanti anni a Brescia, ora sono a Dubai da ottobre come personal coach, mi manca la mia terra anche se qua non conosciamo l'inverno, mi manca sicuramente la famiglia e gli amici stretti".

Nel futuro ci sono tanti progetti, tante prospettive: "se lavori bene, dimostri cordialità, professionalità e rispetto per il cliente sicuramente - conferma il maestro -le proposte arrivano e sono tante, e ne abbiamo sia io che Gabriele sia io come coach che lui come giocatore".  Alla domanda cosa ha significato questo torneo, che cosa ha comportato essere presente nella doppia veste di padre e allenatore Giovanni Derosas risponde: "Gabriele è un ragazzo molto in gamba, intelligente, e capisce che sul campo lo tratto come un allievo, ma sa che essendo mio figlio ha avuto la possibilità di avere un ulteriore supporto, fare molte più lezioni. Il nostro è un rapporto tra padre e figlio, fatto di amicizia, di rispetto, ma quando gioca -prosegue il coach- quando siamo in campo, in quel caso io sono semplicemente il suo allenatore e per lui voglio il meglio, quando sono in panchina sento questo doppio ruolo, ma devo dire che lui non ne ha mai approfittato e non ha mai tirato la corda, anzi se possibile si è anche allenato più degli altri per dimostrare il suo valore".
 
Entrambi a proposito di impegno e studio ricordano anche la sua stagione in Spagna con uno degli allenatori che è tra i primi cinque al mondo, mentore anche dello stesso maestro Giovanni Derosas , con cui il giovane campione ha effettuato uno stage: " sono state otto settimane a un ritmo intenso, con  numerose ore di allenamento al giorno, che sicuramente mi hanno portato a crescere professionalmente".
 
La racchetta del Padel è in questo momento un punto fermo sia nel presente che nel futuro di questi due professionisti nel ruolo di maestro e giocatore ed entrambi continuano a vedere in questo sport una grande passione, tanto divertimento e perché no anche il loro futuro lavorativo, a tal proposito Giovanni Derosas ricorda: "a maggio si torna in Sardegna per una stagione impegnativa nel ruolo sia di allenatori che di istruttori e perché no, anche di giocatori, ad attenderci, come sempre, il campo al circolo di Porto Rotondo dove sarà possibile confrontarsi con questo mondo, con questo sport, per conoscerlo più da vicino".