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Cinque mesi di governo regionale, il bilancio di Roberto Li Gioi: "lavoro indefesso nell'interesse dei sardi"

Il consigliere regionale (M5S) risponde sui temi caldi: eolico, sanità, trasporti

Cinque mesi di governo regionale, il bilancio di Roberto Li Gioi:
Cinque mesi di governo regionale, il bilancio di Roberto Li Gioi:
Camilla Pisani

Pubblicato il 10 September 2024 alle 06:00

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Olbia. Cinque mesi di governo regionale trascorsi con intensità, tra l’eredità (a tratti bollente) della giunta precedente e la “bufera eolico”: oggi è Roberto Li Gioi, consigliere regionale (M5S) di maggioranza e presidente della Quarta Commissione a tracciare un primo bilancio.

All’indomani di un una tenace esperienza come consigliere d’opposizione, Li Gioi rimane cauto ma risoluto sulla nuova poltrona: “si tratta di una posizione completamente diversa, che inevitabilmente ti attribuisce grandissima responsabilità, facendoti rendere conto che ogni tua azione ha un riscontro immediato sulla vita dei cittadini. In opposizione, invece, l’attività fondamentale è quella di denuncia; in maggioranza, l’attività preponderante è quella di proposta. Un fatto che ho imparato nell’immediato della mia rielezione, ogni giorno cerco di fare un passo in più, sempre con umiltà, caratteristica che ritengo essenziale per una persona delle istituzioni. A questo proposito, ringrazio chi mi ha permesso di ricoprire questo ruolo, i miei elettori”.

Le ultime settimane hanno visto balzare alle cronache le feroci proteste dei comitati contro la speculazione eolica: un tema controverso, sul quale l’attuale governo Todde sta spendendo numerose energie, volte ad informare ma soprattutto a concretizzare le promesse elettorali.

"Innanzitutto si deve parlare di transizione energetica, non di pale eoliche. Noi abbiamo approvato a luglio la legge n.5, che disciplina questa transizione energetica; noi abbiamo ereditato una situazione devastata, determinata dal fatto che nei due anni precedenti la nostra vittoria, l’allora governo regionale ha lasciato passare centinaia di richieste di autorizzazione, sfruttando il vulnus legislativo adesso sanato. Nonostante questo, va chiarito ai cittadini che richiesta di autorizzazione non significa automaticamente autorizzazione. Di fatto, la certezza va individuata nel fatto che con la nostra legge abbiamo bloccato qualsiasi realizzazione di nuovi impianti di energia rinnovabile che non abbiano già ottenuto l’inizio lavori. Ci siamo presi diciotto mesi di tempo per portare avanti quello che è un vero e proprio progetto ben strutturato; il blocco non è sufficiente, ma è semplicemente uno strumento per arrivare a definire le aree idonee. Aree che, come ribadito dai numerosi incontri tra la presidente Todde ed i sindaci del territorio, saranno costituite solo da tetti, parcheggi, discariche, zone industriali, sottoposte a bonifica o altrimenti compromesse. Il nostro progetto di transizione energetica non prevede ulteriore utilizzo di suolo, con particolare riferimento all’agrivoltaico, che garantisce massima tutela per l’agricoltura” spiega il consigliere gallurese.

E per quanto riguarda gli eventuali vantaggi economici per i sardi? “L’individuazione delle aree idonee sarà solo il primo step di un percorso già ben delineato, che riguarda innanzitutto la redazione del piano energetico regionale; riteniamo che debba essere il governo regionale a stabilire, nell’ambito del proprio territorio, le percentuali di tipologia di produzione di energia. L’obiettivo finale è quello di creare una società energetica regionale, che si presenterà come protagonista del mercato dell’energia elettrica, determinando un vantaggio economico per i sardi ed un calo delle bollette” continua Li Gioi.

Un tema fondamentale è sicuramente quello della sanità, disastrata a livello regionale e locale: “questo è sicuramente il problema della Sardegna e sappiamo perfettamente che gli elettori ci hanno votato anche perché fiduciosi nella nostra capacità di sistemare una sanità che, particolarmente in Gallura, è ormai allo sbando. La nostra volontà è quella di commissariare gli attuali direttori, la mancata immediata azione è derivata dall’aver voluto evitare richieste di rimborsi sui contratti. Ma ora abbiamo intenzione di agire parallelamente su transizione energetica e commissariamento. Ritengo assurdo che l’assessore dica una cosa ed il direttore sanitario ne faccia un’altra; ricordiamo ad esempio che la situazione devastante delle commissioni d’invalidità persiste solo in Gallura, mentre nelle altre Asl funziona correttamente. Faremo in modo di intervenire in modo che questa situazione, arrivata ben oltre il livello di guardia, possa migliorare” prosegue il consigliere pentastellato.

Chiarissimo l’impegno anche su istruzione e formazione: “ritengo che l’istruzione, come la sanità, sia un settore in cui qualsiasi istituzione, sia essa governativa centrale o regionale, debba andare in rosso, debba cioè investire risorse senza ragionare in termini di ottenimento di risultati finanziari. Da questo punto di vista credo si debba dare maggior spazio agli investimenti nel settore della cultura, settore che può essere vero volano di sviluppo ed incentivo per far rientrare nell’isola i cervelli eccellenti”.

Un ulteriore punto all’ordine del giorno dell’agenda regionale è la continuità territoriale aerea: “siamo stati costretti a rinnovare per un altro anno questo modello di continuità territoriale, che sappiamo benissimo non essere idoneo a garantire il diritto alla mobilità per i sardi. Siamo già al lavoro per pianificare un sistema che adegui le esigenze dei cittadini sardi a quelle dei turisti, e che offra un servizio che non sia limitato al periodo estivo, ma copra l’intero anno. Come detto in campagna elettorale, la nostra idea è quella di un sistema misto che prevede un intervento regionale per assicurarsi la copertura del servizio aereo. Va tenuto conto che la proposta dovrà passare al governo ed a Bruxelles (dove le commissioni si stanno ancora formando)” spiega Li Gioi.

Tra le prime battaglie portate avanti dal consigliere regionale, c’è quella sulle infrastrutture viarie, con particolare rilievo su Monte Pino: “sul territorio gallurese, sicuramente l’obiettivo che mi pongo è Monte Pino; sono certo che col nuovo assessore c’è stata un’accelerata e questo mi fa molto piacere perché ho combattuto moltissimo. Il taglio di quel nastro sarà per me una grandissima soddisfazione prima di tutto da cittadino, perché ritengo che Monte Pino sia una ferita da rimarginare; oltretutto la riapertura di quella strada riunirà i due cuori della Gallura, dal punto di vista economico e sociale”.

Un bilancio tutto sommato positivo, quello tracciato da Li Gioi sui primi cinque mesi di governo: nessuna ombra davvero consistente e tantissima carne al fuoco.

E sulle polemiche generate dal fantasma della scissione interna al Movimento ed al terremoto sul campo largo, risponde: “credo che il campo largo sia l’unica alternativa seria al centro destra e lo dimostrano anche gli attacchi fatti alla nostra presidente da altri governatori. A maggior ragione, dopo cinque mesi di lavoro, posso affermare che il campo largo è l’unico modo, a livello nazionale, di sovvertire quello che sembra un destino segnato. Noi stiamo lavorando in modo indefesso: il dato concreto ed oggettivo è che Todde ha, a cinque mesi dall’insediamento, già 25 giunte; questo lavoro, con al centro sempre l’interesse dei sardi, porterà inevitabilmente dei risultati. Il nostro governo è stato da subito vicino ai cittadini sardi, l’unico modo per cercare davvero di risolvere le questioni ed i problemi dei sardi, senza avere la pretesa di contare sulla bacchetta magica, ma avendo sempre la volontà politica di agire nell’interesse dei sardi”.