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Cronaca, Giudiziaria

Olbia Alluvione 2013: la Cassazione proscioglie per prescrizione

Soddisfazione da parte dell'accusa: "non cercavamo vendetta"

Olbia Alluvione 2013: la Cassazione proscioglie per prescrizione
Olbia Alluvione 2013: la Cassazione proscioglie per prescrizione
Angela Galiberti

Pubblicato il 21 December 2023 alle 14:50

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Olbia. La Corte di Cassazione ha prosciolto per prescrizione l'ex sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, e gli ex dirigenti sempre del Comune di Olbia Antonello Zanda e Giuseppe Budroni. La Corte di Appello di Sassari li aveva condannati rispettivamente a 2 anni (ex sindaco) e 8 mesi (gli ex dirigenti) di reclusione.

Come specifica l'Unione sarda, il collegio difensivo degli imputati - composto dagli avvocati Franco Coppi, Nicola Di Benedetto, Agosinangelo Marras, Jacopo Merlini, Pasquale Ramazzotti - aveva chiesto l'assoluzione nel merito.

Nel dettaglio, il processo riguardava cinque decessi avvenuti durante l'alluvione del 2013 provocata dal Ciclone Cleopatra. Le vittime si chiamavano: Patrizia Corona e la piccola Morgana Giagoni, Anna Ragnetta, Francesco Mazzoccu e il piccolo Enrico Mazzoccu.

Soddisfatti gli avvocati delle parti civili delle famiglie Nieddu e Corona, ovvero gli avvocati Giampaolo Murrighile e Domenico Putzolu.

"La corte di Cassazione ha preso atto che era spirato il termine di prescrizione ed ha  mutato le condanne in proscioglimento per prescrizione ritenendo corrette, evidentemente sul punto le argomentazioni della Corte di Appello - spiegano gli avvocati Murrighile e Putzolu -. La corte di Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento del danno statuita dalla Corte di Appello nei confronti del sindaco Giovannelli e del Comune di Olbia, che dovrà essere determinata nel suo ammontare dal giudice civile. Per quanto attiene le statuizioni civili concernenti Budroni Giuseppe e Zanda Antonio Giovanni la Cassazione ha demandato alla Corte di Appello in sede civile l’accertamento anche della loro responsabilità risarcitoria e quindi non solo del suo ammontare".

I due avvocati esprimono "esprimono piena soddisfazione per l’esito della sentenza che rassegna alla storia del nostro Paese il fatto che le vittime dell’alluvione hanno perso la vita per le grave colpa di coloro che erano chiamati a gestire gli effetti della grave calamità, l’affermazione da parte della suprema Corte della responsabilità del Comune di Olbia chiude definitivamente la porta a qualsiasi altra lettura strumentale della vicenda. La famiglia Nieddu/Corona non hanno mai perseguito propositi vendicativi e quindi non auspicava pene esemplari, ma ha agito al solo fine di far emergere le effettive responsabilità che la sentenza della Cassazione ha definitivamente sancito".

In seguito a questa sentenza, il cui dispositivo deve essere ancora depositato, si potrebbe dunque aprire il fronte dei risarcimenti in sede civile.