Thursday, 19 December 2024

Informazione dal 1999

Politica

Olbia: il futuro del patrimonio culturale al centro del convegno al Museo Archeologico

L'ex Artiglieria rinasce

Olbia: il futuro del patrimonio culturale al centro del convegno al Museo Archeologico
Olbia: il futuro del patrimonio culturale al centro del convegno al Museo Archeologico
Camilla Pisani

Pubblicato il 19 December 2024 alle 15:02

condividi articolo:

Olbia. Un viaggio nella memoria storica di Olbia, un’occasione per riflettere sullo stato attuale del patrimonio culturale cittadino e sulle sfide del futuro. Questo il tema del convegno “Olbia. Beni culturali, lavori in corso” che si è tenuto ieri pomeriggio al Museo Archeologico. Promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Ministero della Cultura, l’incontro ha riunito esperti, archeologi e istituzioni per fare il punto su progetti in corso e obiettivi futuri legati alla tutela e valorizzazione della ricca eredità storica della città.

Al centro del dibattito, il recupero dell’ex Artiglieria, un’area simbolica che ospita gran parte del patrimonio archeologico di Olbia. Dopo anni di abbandono, durante i quali i reperti – tra cui le famose navi romane – sono stati esposti alle intemperie, oggi l’ex Artiglieria si prepara a diventare un polo culturale. Il progetto prevede il restauro completo dei capannoni esistenti, trasformandoli in spazi dedicati alla conservazione dei reperti e ad attività culturali.

“Questo luogo deve rinascere – ha dichiarato il sindaco Settimo Nizzi – Non possiamo permettere che un patrimonio di tale valore venga abbandonato. Tutti noi, come parte dello Stato, abbiamo il dovere di contribuire.”

Il sindaco ha sottolineato che il Comune è impegnato a collaborare con la Soprintendenza e il Ministero della Cultura per trasformare l’ex Artiglieria in un simbolo di identità culturale per Olbia e per la Sardegna. L’architetto Roberto Beraldo ha illustrato i dettagli degli interventi: “Abbiamo lavorato per mantenere l’autenticità delle strutture, dotandole però di sistemi moderni di sicurezza e versatilità. I capannoni diventeranno spazi multifunzionali, pronti ad accogliere mostre, eventi e attività didattiche.”

Uno dei temi centrali è stato il caso delle navi romane, simbolo del potenziale e delle difficoltà nella gestione del patrimonio culturale. Ritrovate tra il 1999 e il 2001 durante gli scavi per il tunnel cittadino, le navi rappresentano un tesoro unico, ma hanno subito anni di trascuratezza. Gabriella Gasperetti e Alessandra Carrieri della Soprintendenza hanno ricostruito la complessa vicenda: “In un periodo in cui l'archeologia preventiva non c'era, gli archeologi della sede di Olbia, tra cui Rubens D'Oriano, hanno dovuto lavorare in condizioni di urgenza. Dopo l’alluvione del 2013, le casse che contenevano i relitti sono state esposte all’aperto. Nonostante gli interventi di manutenzione, le condizioni erano inadeguate.”

Grazie a un finanziamento del Fondo Sviluppo e Coesione, le casse sono state sostituite con contenitori in vetroresina, più resistenti e idonei alla conservazione. Tuttavia, i reperti sono ancora conservati all’esterno, in attesa di ulteriori fondi per completare la ristrutturazione del capannone che li ospiterà. “Stiamo lavorando per ottenere finanziamenti che permettano il restauro completo di uno dei relitti, da esporre poi al Museo Archeologico – ha spiegato Alessandra Carrieri –. È un lavoro lungo, ma fondamentale per preservare questa eredità unica.”

Il Museo Archeologico di Olbia, già cuore pulsante della cultura cittadina, sta vivendo un’importante fase di aggiornamento. Durante il convegno, è stato illustrato lo stato dei lavori sui due relitti esposti, per i quali sono state introdotte nuove strutture di supporto in acciaio e pannelli informativi che ne raccontano la storia. Il sindaco Nizzi ha annunciato che il museo è in fase di accreditamento nei circuiti museali regionali e nazionali: “Presto il nostro museo sarà inserito in reti di promozione più ampie, portando Olbia al centro dell’attenzione culturale.”

Non solo passato remoto: l’incontro ha dedicato spazio anche al progetto di valorizzazione del complesso nuragico di Belveghile, un sito di grande importanza storica che si avvia a diventare pienamente fruibile. L’architetto Leo Orgiu ha illustrato i lavori in corso per la creazione di una nuova struttura di accoglienza, pensata per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva tra storia e archeologia.

L’incontro ha messo in evidenza non solo i progressi compiuti, ma anche le difficoltà incontrate lungo il cammino, tra carenze di personale e burocrazia. La soprintendente Isabella Fera ha ribadito l’importanza di una collaborazione continua tra istituzioni: “Il patrimonio culturale non deve mai essere dato per scontato. Ogni passo avanti richiede una visione a lungo termine e una gestione condivisa.”

La dirigente comunale Gianna Masu ha chiuso l’incontro illustrando come i fondi europei possano rappresentare un'opportunità strategica per trasformare Olbia in un punto di riferimento per l’innovazione culturale.