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Bianca, Cronaca

Olbia: il Museo archeologico ospita “Sulle donne solo mani che curano”

Riflessioni, spunti e confronti presentati con timidezza ma grande determinazione dagli studenti

Olbia: il Museo archeologico ospita “Sulle donne solo mani che curano”
Olbia: il Museo archeologico ospita “Sulle donne solo mani che curano”
Barbara Curreli

Pubblicato il 25 November 2024 alle 18:00

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Olbia. "Sulle donne solo mani che curano" recita il titolo dell'incontro che si è tenuto presso il Museo Archeologico di Olbia, nella giornata che punta i riflettori contro la violenza di genere.

Gli studenti dell’Istituto tecnico Amsicora hanno detto "Basta!" e pur se sottovoce, emozionati e timidi sono stati capaci di incantare tutto il pubblico presente. Docenti, genitori e compagni di classe, tutti pronti a sostenere tra fiocchi e magliette rosse un forte "no, basta, stop alla violenza di genere". 

Nella giornata in cui si grida un forte "no" alla violenza contro le donne, ecco le voci dei giovani, le nuove generazioni, il mondo di domani che punta il dito verso la società: "basta nascondersi, basta tacere, siamo tutti responsabili e questo silenzio non può esser più tollerato," dicono i ragazzi alternandosi sul palco.
 
"Sono un uomo e non per questo sono un mostro, non sono un mostro perché sono un uomo, basta difenderci, dobbiamo, tutti uniti, difendere chi ne ha bisogno," -recita il commosso monologo di Francesco,- che poi lascia spazio alle immagini che come un foglio di carta sfiorano e feriscono, rendendo profondo il taglio della presa di conscienza. 
 
Gli studenti delle varie classi si sono alternati sul palco della sala del museo e se tanti occhioni potevano parer incuriositi o spauriti, le ragazze orgogliose presentavano dati e ricerche effettuate.
 
Intervengono anche i ragazzi dell'Ettore Pais e in una straordinaria testimonianza ecco che si pone l'accento anche sulle passioni, sui giochi e sui lavori, "io non sono un maschiaccio -recita una giovane studentessa,- mi piacciono i motori sin da quando sono piccola, e ora sono campionessa di go kart."
 
Ecco dunque un altro momento di confronto e riflessione, basta luoghi comuni, la società deve cambiare, ognuno di noi deve perseguire sogni e passioni, le stesse relazioni non possono essere considerate come gabbie dorate, ci deve essere un rapporto aperto, alla pari senza costrizioni.
 
Non manca la presentazione dell'aspetto delle tipologie di violenza che può essere psicologica e fisica, ma in entrambi i casi può divenire letale o portare a delle forme di dipendenza. 
L’alfabetizzazione emotiva, le emozioni, i sentimenti, le relazioni non sono taboo, serve un passo avanti da parte di tutti, una presa di coscienza generale, generazionale e condivisa perché tutte queste parole ed elaborati non restino solo parole e grafici. 
 
E allora sulle donne solo mani che curano ha la valenza di una carezza, di una mano tesa, di una spalla per sostenere, e questa mattina fa ben sperare che le nuove generazioni possano essere un sostegno per tutte le donne.