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Olbia, Ivana Langiu presenta Inca: l'intervista

La maestra racconta cosa si cela oltre i sogni, le favole e i pregiudizi

Olbia, Ivana Langiu presenta Inca: l'intervista
Olbia, Ivana Langiu presenta Inca: l'intervista
Barbara Curreli

Pubblicato il 08 December 2024 alle 07:00

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Olbia. "Inca, la bambina incantata" questo il titolo del romanzo breve o racconto lungo, come lo definisce la stessa autrice, Ivana Langiu, raccontato ai lettori presenti e futuri.

Ivana Langiu è una maestra in pensione di 64 anni, originaria di Ozieri, trasferita tempo fa a Olbia, che per 41 anni è stata insegnante principalmente alla scuola dell'infanzia e come parentesi per qualche anno ha insegnato anche alla scuola primaria. La maestra ha scritto un racconto lungo che gli è costato tre anni di lavoro, almeno in termini di revisione, "Il titolo è Inca la bambina incantata, la revisione -racconta Ivana Langiu- è stata lunga perché volevo renderlo scorrevole, volevo che fosse un racconto di facile lettura e che fosse piacevole, dovevo proprio togliere la zavorra."

La sua passione per la scrittura nasce e cresce durante il primo corso di scrittura creativa seguito all'UniTre con il professor Giovanni Canu. "Dopo aver scritto questo testo l'ho inviato a tante case editrici, ma senza grande successo.-racconta Maestra Ivana- successivamente ho partecipato proprio come corsista dell'Unitre ad un bando letterario della Catartica Edizioni che ho vinto, e da lì è stato poi più facile accedere alla pubblicazione del racconto."

"Finora le presentazioni sono andate bene, si tratta -spiega l'autrice- di un libro in parte autobiografico, le avventure sono frutto della mia fantasia ma Inca ha molto di me, anche io quando ero piccola avevo molta fantasia ed ero distratta, pensavo alle fiabe, fantasticavo. Sì mi somiglia tanto questa bimba, una bambina che ha avuto un percorso di crescita sin dalle prime pagine del racconto, un percorso che gli è servito per liberarla dei pregiudizi, lei era molto credulona però ha una nonna saggia e ha una coscienza che assomiglia molto al grillo parlante di Pinocchio e altro non è che una pecorella una sua amica immaginaria."

Diversi i messaggi che l'autrice vuole lasciare: "quello di ascoltare il cuore, di non basarsi sulle logiche del profitto e del danaro, come diceva mia nonna - racconta con grande emozione- Bisogna ricercare la pace di dodici apostoli." Lei stessa ci racconta che i suoi genitori sono emigrati in Svizzera e hanno vissuto per tanti anni nella zona di Zurigo, lei è stata affidata alla nonna con cui è cresciuta, è diventata maestra di scuola dell'infanzia e lancia un messaggio ai bimbi ma anche ai genitori, "aiutate i vostri figli a fantasticare, perché fantasticare non è una perdita di tempo, come diceva Gianni Rodari -ricorda la maestra - bisogna coltivare i sogni, avere la capacità di vedere una cosa che in quel momento non esiste, noi dobbiamo vederla e costruirla, chi fantastica, chi sogna, crea un mondo migliore e troverà il modo per realizzare questo suo sogno."

"L'infelicità deriva proprio dalla mancanza dei sogni e questo lo dicono anche tanti altri scrittori, gli stessi insegnanti dovrebbero coltivare la fantasia dei bambini." Ricorda però la Maestra "oltre la passione però c'è anche una grande responsabilità, chi scrive deve avere un forte senso di responsabilità per ciò che trasmette."

Tra i suoi progetti c'è quello di scrivere un racconto legato al tema della parità di genere, "mi piacerebbe -racconta Ivana Langiu- scrivere una fiaba, un racconto per trasmettere a ogni bambino l'idea che si deve sentire libero, un bambino che gioca con le bambole non deve essere definito una femminuccia e una bambina che gioca ai pirati non deve sentirsi dire che è un maschiaccio, bisogna essere tutti liberi, gli stessi sport dovrebbero essere sdoganati da queste credenze, dall' essere considerati sport maschili e sport femminili."

Ivana Langiu vorrebbe un racconto "perché il racconto colpisce i bambini" e il racconto sarebbe legato appunto a questo tema, " si dovrebbe andare oltre gli stereotipi andare alla parità di genere, ma come qualcosa di realmente esistente, e anche lei si si chiede "che cos'è l'amore? E risponde lei stessa "l'amore è voler bene a una persona, e se le vuoi bene devi anche lasciarla libera di non amarti."

E tra sogni, favole, nonne e pecorelle magiche, l'amore e i sogni hanno la meglio e come dice Gianni Rodari nel ricordo della Maestra: "mentre viaggi vicino e lontano, ovunque tu sia, ricordati ciò che il tuo cuore sa: le favole possono sempre diventare realta."