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Sardegna: bocciato il referendum consultivo sulle energie rinnovabili

19.221 firme respinte: battaglia legale in vista per i promotori del referendum

Sardegna: bocciato il referendum consultivo sulle energie rinnovabili
Sardegna: bocciato il referendum consultivo sulle energie rinnovabili
Olbia.it

Pubblicato il 03 January 2025 alle 11:15

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Cagliari. La Regione Sardegna ha respinto la richiesta di un referendum popolare consultivo riguardante l'installazione di impianti di energia rinnovabile sul territorio e in mare.
La decisione è stata presa dall'Ufficio per il referendum istituito presso la presidenza della Regione, suscitando polemiche tra i promotori dell'iniziativa e i sostenitori della consultazione.
La notizia è stata riportata dall'ANSA, che ha seguito da vicino la vicenda.

La proposta referendaria, sostenuta dal movimento guidato dall'avvocato nuorese Michele Pala, aveva raccolto 19.221 firme depositate l'11 settembre scorso presso la Corte d'Appello di Cagliari e in Regione. Il quesito presentato chiedeva ai cittadini: "Volete voi che il paesaggio sardo terrestre e marino sia modificato con l'installazione sul terreno ed in mare di impianti industriali eolici e/o fotovoltaici per la produzione di energia elettrica?".

La decisione di inammissibilità è stata motivata dall'Ufficio regionale per il referendum, composto da quattro magistrati, secondo cui la richiesta non rientra tra le materie oggetto di referendum consultivo. Nella deliberazione del 19 dicembre, l'Ufficio ha affermato che il quesito proposto non è conforme alle competenze della Regione, in quanto la questione della transizione energetica è di interesse nazionale e non può essere regolata a livello regionale.

I rappresentanti politici di Democrazia Sovrana e Popolare, Marco Rizzo e Francesco Toscano, hanno criticato la bocciatura, definendola una violazione del diritto costituzionale dei sardi di esprimersi sul tema. Secondo loro, il rigetto del referendum rappresenta una decisione politica che impedisce ai cittadini di partecipare attivamente al dibattito sull'uso del territorio per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

L'avvocato Michele Pala ha annunciato che i promotori del referendum valuteranno il ricorso al Tar contro la decisione, sottolineando che il problema sollevato non riguarda solo l'installazione di impianti energetici, ma anche il rispetto della democrazia e della libertà di espressione. Ha inoltre denunciato l'atteggiamento tardivo della giunta regionale e della presidente Alessandra Todde, evidenziando i ritardi nella nomina dell'Ufficio per il referendum e nella decisione finale.

La vicenda ha sollevato un acceso dibattito pubblico sull'opportunità di coinvolgere i cittadini in decisioni relative alla transizione energetica. Secondo l'ANSA, il referendum consultivo avrebbe rappresentato uno strumento importante per misurare l'opinione dei sardi sul tema, sebbene non vincolante.

Ora l'attenzione si sposta sulle prossime mosse dei promotori dell'iniziativa, che promettono azioni politiche e legali per continuare a sostenere la loro battaglia in difesa del territorio e dei diritti democratici.