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Olbia, la cucina gallurese sbarca sulla Rai

L'esperta di longevity food proporrà le specialità gastronomiche del territorio

Olbia, la cucina gallurese sbarca sulla Rai
Olbia, la cucina gallurese sbarca sulla Rai
Giada Muresu

Pubblicato il 08 April 2023 alle 06:00

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Olbia. Un itinerario non solo gastronomico, ma anche culturale ed antropologico: il nuovo format proposto dalla chef olbiese Maria Antonietta Mazzone e dal regista Pietro Mereu si chiamerà Tetzetas antigas ed andrà in onda, a fine aprile, su Rai3 Sardegna.

Durante le puntate verranno proposte ricette tipiche della cucina regionale, magistralmente cucinate da Mazzone, già esperta in longevity food: gli ospiti saranno nomi eccellenti del panorama isolano, che racconteranno le loro specialità, dando modo al pubblico di riscoprire la straordinaria varietà enogastronomica del territorio.

Maria Antonietta Mazzone, seguitissima su Instagram col suo canale "La cucina identitaria", vanta una consolidata esperienza e soprattutto crede nel valore antropologico e conviviale del cibo: "ho cercato, prima col mio libro e poi con altri progetti, di colmare quel vuoto che c'era sulla cucina territoriale; raccogliendo dalla viva voce di uomini e donne che di cucina si sono occupati. Adesso con il format Retzetas antigas, insieme a Pietro Mereu, abbiamo incontrato alcune aziende del territorio; per quanto riguarda la zona del nord Sardegna, mi sono occupata delle ricette. Mi sono sempre occupata di cucina, benché abbia fatto tutt'altra carriera; adesso sono molto interessata al longevity food, visto che è stato investigato lo strettissimo rapporto tra cibo e longevità. Ho lavorato alla riscoperta delle antiche ricette, le paste-gioiello, i pani ed i cibi che i nostri centenari consumavano, alcun mantenendoli nella loro formulazione originaria, altri arricchendoli" spiega la cuoca.

All'interno del programma, Mazzone ha proposto alcune ricette "di mare": "benché in Sardegna non esista la suddivisione tra antipasti, primi e secondi, abbiamo optato per questo tipo di categorizzazione; ho preparato le frittelline di cozze, una zuppa di cavolo cappuccio fatta con un pane che veniva preparato per le grandi occasioni, una zuppa di pesce alla terranoesa ed una seada di brocciu, parente povera della seada classica, perché ripiena di ricotta" continua l'esperta in longevity food.

Secondo Mazzone, la ricerca gastronomica non può prescindere da quella culturale: "il cibo è strettamente collegato alla sfera dell'oralità, del tramandare; se non si sa cosa si sta mangiando, quale sia la provenienza e la manipolazione, non ha senso parlare di prodotto tipico, diventa una carnevalata se tolta dalla sacralità del luogo che la accoglie. Il cibo è molto circolare, non c'è strumento di condivisione più potente del cibo, particolarmente in Sardegna dove non si compra ma si fa e si fa con quello che si ha" conclude la chef.