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Una vita di arte e successi: intervista a Paoluccio Masala

Masala, premiato all'Isola In…cantata 2024 si racconta

Una vita di arte e successi: intervista a Paoluccio Masala
Una vita di arte e successi: intervista a Paoluccio Masala
Barbara Curreli

Pubblicato il 21 July 2024 alle 07:00

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Olbia. 90 anni di storia musicale e professionale racchiusi dietro un sorriso che riflette l'emozione nel raccontare una vita vissuta per la musica e con la musica, tra parole, note e ricerca dei talenti. Paolo Masala, riceverà il primo settembre il premio Isola Incantata 2024. E dopo le parole di chi gli dedica il premio conosceremo il protagonista direttamente ascoltando la sua storia. Si tratta di un premio riservato alle personalità artistiche che hanno saputo tenere alto il nome dell’isola nel mondo, Paolo Masala, per tutti Paoluccio, con il suo carisma, la tenacia e la professionalità che da sempre contraddistinguono il suo operato, prima con Vittorio Inzaina, poi con i Collage, ha saputo offrire una fotografia spesso inedita dei talenti made in Sardegna, portando il nome dell’isola alla ribalta nazionale e internazionale”- ha detto l’assessore Matteo Sanna, responsabile degli assessorati al Turismo, spettacolo e commercio del comune di Telti, motivando così la scelta dell’amministrazione comunale.

 Dietro il premio si svela una vita a partecipare alla musica, "una bella soddisfazione sicuramente -dice Paoluccio- io ho fatto tante esperienze, Sapevo e conoscevo le mie qualità. Non sono stato un talento naturale -afferma-  ho studiato, ho capito che per quanto riguarda la musica per capirla e interpretarla non basta una bella voce ( che negli ultimi anni non esiste più) bisogna saper trasmettere emozioni e anche saper scrivere." Parlando della sua storia ricorda: "Ho lavorato con un maestro di banda di Santa Teresa, allora si scriveva tutto a mano in fogli spessi e grandi.
Quando ho scelto e poi trascritto la canzone per Vittorio Inzaina le ho apportato alcuni arrangiamenti. Sono dell'idea che se una canzone non ti piace nei primi 40 secondi buttala via. Quando avevo 12 anni andavo a suonare ai matrimoni con un fisarmonicista di Olbia e nel tempo mi sono ritrovato ad andare in tournee con Johnny Dorelli. Allora esistevano le agenzie per i "lettori a prima vista," se capitava una serata lontano da casa, tipo a Villacidro, prendevo il treno andata e ritorno. Ho vinto l'arpa d'argento, al prestigioso concorso tra gruppi che si teneva ad Ozieri a settembre. Racconta poi della festa di San simplicio e di una gara canora annessa, il Comitato invito' Mike Bongiorno, quella gara canora prevedeva 18 gruppi partecipanti e la loro presenza scenica e la canzone decreterano senza dubbi i vincitori, un gruppo di cowboy a reinterpretare pistoleri del Texas. Paoluccio Prosegue nel suo racconto - "Quando sono andato a fare il militare,-racconta con entusiasmo - ero nell'aeronautica, avevo partecipato a una gara, c'era la trasmissione delle forze armate, presentata da Corrado e io vinsi il premio con il mio quartetto, il mio colonnello era un grande appassionato di musica e ho ritenuto giusto regalargli il trofeo che era un microfono d'argento, la foto di quel momento ha capeggiato sulla parete del suo ufficio per decenni." Prosegue grintoso Paoluccio:" Dopo è arrivato Vittorio (Inzaina), io allora facevo spettacoli nelle piazze per due/ tre ore. Dopo averlo visto e sentito l'ho invitato a iscriversi a Castrocaro, era un ragazzo pulito, educatoe aveva modo, mi sono accorto sin dalla prima serata in piazza che riceveva molti consensi. Allora c'era l'orchestra Casadei e si dovevano inviare le musiche per sei elementi. Vittorio vinse e di diritto accedeva così a San Remo. Questa fu un'altra dimostrazione che avere Molte opportunità fa la differenza."

"Io ho sempre avuto la capacità di scoprire le qualità degli altri, ma senza essere un venditore di sogni, non ho mai illuso nessuno-spiega Masala- Sono fermamente convinto che nella vita c'e chi nasce per cantare e chi nasce per ascoltare. Tra migliaia di nomi non ho mai sbagliato."  Racconta della grande amicizia e stima che lo lega a Gianni Ravera, la fitta corrispondenza che si sono scambiati.  Non manca un pensiero per le sue trasferte come talent scout, andavo ovunque da nord a sud dell'isola, che fosse Platamona o il Poetto, cercavo talenti, ho sempre pensato che bisogna andare in giro. Dal canto alla bellezza il passo è breve, racconta di Miss Sardegna e dell'amicizia con Enzo Mirigliani. Lui resta dell'idea che bisogna spostarsi, "ma io sono stato pigro -racconta-  io ho trovato l'America a Olbia, prima con la musica poi con gli allievi da seguire e non dimentichiamo la falegnameria cresciuta e gestita poi con 12 operai."

Tra le sue scoperte non può mancare la menzione ai Collage, giovani della Gallura che hanno battuto per diverse volte anche il palco di Sanremo. Ricorda come se fosse ieri La diretta Rai con loro un sabato sera alle 20.30 in prima serata, una conquista e una grande soddisfazione. Ma c'è anche la versione dell'artigiano che modella il legno della sua terra e crea intarsi e intrecci per tutti coloro che abitavano la costa. Giornalisti, registi, stilisti e cantanti hanno ricercato il suo lavoro badando alla qualità, alla puntualità e correttezza di un uomo che su puntualità e correttezza è parecchio intransigente. Il suo lato di imprenditore e costruttore gli ha permesso di ritrovarsi artigiano apprezzato non solo dal jet set, ma anche da principi e conti.
Ha viaggiato moltissimo e ricorda con gran piacere tutte le tappe nel nord America cita Canada, Montreal, Hamilton Pennsylvania.


Ci svela un piccolo segreto: adora cucinare, prende spunto e copia ricette dai tutorial sul web, pratico e avanti sotto tutti i punti di vista si definisce Figlio dei giorni nostri. "Non bisogna guardare al passato, del passato non c'è niente da salvare parla di cose materiali e di tutte le cose che ha visto cambiare. Prima c'erano poche cose e si viveva in condizioni di grosso disagio. Salverebbe del passato solo la musica lirica. Restando in tema di musica ci conferma che se qualcosa non gli piace la guarda comunque con occhio clinico, lui difende tutti, si definisce uno che si e' sempre voluto in mezzo alla ressa, " non ho mai guardato il mondo dal poggiolo." Il mondo è tutto bello aggiunge e ricorda che ha girato l'Italia per 22 anni e che ovunque andasse ha sempre mangiato locale, apprezzando ciò che di caratteristico e tradizionale poteva offrire il luogo.

Tra tante parole, risate e aneddoti risuona, sul finire della chiacchierata che ti arricchisce solo ad ascoltarlo, un pensiero per le donne, la sua profonda stima per coloro che hanno un gran potere, un grande ruolo ma per cui è difficile avvicinarsi al mondo maschile vedi le situazioni del lavoro e dei ruoli, per  lui "essere donna è un grande e difficile mestiere, ma la donna è la creatura più bella che esista" e c'è da credere ad un gentiluomo che ha la sua compagna di vita accanto da ben 70 anni, con cui condivide una bella famiglia, figli e nipoti che restano le fronde di un albero secolare forte e temprato con radici salde, di nome Paoluccio.