Saturday, 25 January 2025
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Pubblicato il 13 January 2021 alle 06:00
Olbia. "La città è una polveriera sociale": inizia così la lunga chiacchierata con Gigi Carbini, coordinatore di Fratelli d'Italia, comandante Air Italy e fine osservatore della realtà olbiese. Mancano pochi mesi alla prossima tornata elettorale con la quale verrà rinnovato il Consiglio Comunale e il pensiero di Carbini è indirizzato agli olbiesi. "Stiamo vivendo in una surreale situazione ovattata - dice osservando fuori dalla finestra -, ma ci accorgeremo presto che oltre c'è il disastro sociale. Penso a tutti i cassintegrati Air Italy che ancora non hanno ricevuto un centesimo e al suo indotto, penso ai lavoratori stagionali del turismo che tra qualche mese finirà gli ammortizzatori sociali, penso a un'economia già fiaccata alla quale l'emergenza Covid sta dando il colpo di grazia, penso alla Tirrenia e a Moby a un passo dal baratro, ai presidi dello Stato che stanno scomparendo. Stiamo rischiando l'autodistruzione". Le prossime elezioni hanno un'importanza epocale per la Città di Olbia: chi vincerà le elezioni si ritroverà nel mare in tempesta. L'economia a rotoli, il turismo che arranca, gli avanzi di amministrazione tutti impegnati e spesi negli ultimi mesi del mandato attuale, il meteo che è una roulette russa e la terribile certezza che Olbia non è più sicura rispetto al 2013 perché il rischio idrogeologico non è stato mitigato. "Olbia è in una situazione preoccupante. Il 96% dei cittadini, che non vive nel centro storico, viene sistematicamente ignorato. I comitati di quartiere, riconosciuti dallo Statuto Comunale, sono stati delegittimati e umiliati. C'è un problema di sicurezza diffuso. Per non parlare di questa continua vessazione al cittadino, quel "detti pacà" è un tarlo nella mia testa. Perché per le multe ztl non si è proceduto all'autotutela? Perché devono essere i cittadini olbiesi a pagare il disastro di Sa Corroncedda? Questo è un problema che è emerso solo grazie all'attività di un Comitato cittadino. Ci sono questioni umane e politiche rimaste completamente in sospeso: l'integrazione va fatta, le regole vanno rispettate e non si può accettare che ci siano 20 campi abusivi", prosegue. "Sorrido pensando al Centrodestra che viene costantemente distrutto e desertificato per poi essere riesumato poco prima delle elezioni - afferma Carbini -. Non è possibile che si continui a mantenere la stessa arroganza, non è fattibile". "Questo è il momento di avere coraggio con i fatti - spiega Carbini -. Il nostro partito ha sempre avuto a cuore i temi sociali, come il lavoro, e la sicurezza dei cittadini. Non voglio entrare a gamba tesa sulla questione del rischio idrogeologico, ma sto pensando alle persone che hanno subito l'alluvione, ai lutti che sono stati vissuti, alle case distrutte e tutt'ora deprezzate. Queste persone, dopo 7 anni, non hanno alcuna sicurezza e meriterebbero ben altro". Temi, questi tracciati da Gigi Carbini, drammaticamente e vividamente bipartisan: anzi, senza un "colore" politico, ma temi politici nel vero senso della parola. Quella politica che non può essere e non deve essere solo politics (potere e ripartizione del potere), ma che deve necessariamente mettere al centro la polity (la comunità politica, in questo caso gli olbiesi) e la policy (le politiche pubbliche, il programma). Insomma, basta giochi di potere.
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