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Medici di base e pediatri in diminuzione in tutta la Sardegna: quali soluzioni?

I dati del rapporto Crenos

Medici di base e pediatri in diminuzione in tutta la Sardegna: quali soluzioni?
Medici di base e pediatri in diminuzione in tutta la Sardegna: quali soluzioni?
Giada Muresu

Pubblicato il 09 September 2023 alle 06:00

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Olbia. Garantire l'equità e l'universalità dell'accesso all'assistenza sanitaria di base è fondamentale per la salute, soprattutto per le persone in condizioni di maggiore vulnerabilità economica e sociale. Ma i dati emersi dal trentesimo rapporto Crenos sulla Sardegna parlano di un'importante flessione nel numero dei medici di base e dei pediatri. Il ruolo cruciale dell'assistenza sanitaria è svolto principalmente dai medici di medicina generale (MMG) e dai pediatri di libera scelta (PLS). Tuttavia, c'è stata una preoccupante riduzione del loro numero in tutto il territorio nazionale negli ultimi anni, che potrebbe avere ripercussioni negative sull'efficacia della medicina di prossimità. Questa situazione ha attirato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica, come evidenziato dalle espressioni di preoccupazione da parte delle famiglie e delle associazioni mediche.

I MMG e i PLS sono liberi professionisti convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, intraprendono percorsi formativi diversi: i MMG attraverso un corso triennale in Medicina Generale, mentre i PLS attraverso una specializzazione quinquennale. I MMG possono operare come medici di famiglia o nelle Guardie Mediche, mentre i pediatri possono scegliere tra la libera professione o l'assistenza ospedaliera.

Un dato preoccupante è che, negli ultimi nove anni, il numero di MMG ogni 10omila abitanti è in costante diminuzione. Nel 2021, il Centro-Nord ha registrato solo 74 MMG ogni 100mila abitanti, mentre in Sardegna, il numero è sceso da 81 a 78 tra il 2020 e il 2021. Questi numeri sono particolarmente critici se consideriamo le previsioni di numerosi pensionamenti e la crescente riluttanza dei medici a lavorare in aree lontane dai grandi centri urbani.

In Sardegna, i dati mostrano un "potenziale inutilizzato" per i MMG: circa il 24,5% dei medici ha meno di mille pazienti. Questo potrebbe essere dovuto alle caratteristiche geografiche dell'isola, che portano a una distribuzione diseguale del carico dei pazienti. Per i PLS, la situazione è ancora più critica, con il 56,5% dei pediatri sardi che supera il massimale di pazienti.

"Per i PLS, seppure il processo di denatalità stia determinando una riduzione della domanda, è da segnalare come il numero delle borse di specializzazione spesso non sia adeguato al numero di laureati. Ciò si configura come una sorta di “imbuto formativo” che limita la creazione di nuove figure. Un’azione mirata sull’offerta formativa è da considerarsi certamente necessaria, ma non sufficiente nel contesto attuale in cui la figura del PLS subisce la concorrenza di altri sbocchi occupazionali presenti nel mercato e caratterizzati da un maggior grado di appetibilità. Va inoltre ricordato che le dinamiche demografiche stanno portando a un calo delle nascite non omogeneo, con sacche di spopolamento destinate a
creare dei bacini di utenza geograficamente molto ampi. Ciò mina la capacità di assicurare una buona copertura di prossimità su tutti i territori, specialmente in aree geografiche a bassa densità come quelle del territorio sardo. La prospettiva è così preoccupante da farci ritenere che debbano essere considerate soluzioni alternative anche se apparentemente estreme" riferisce il rapporto Crenos.

L'analisi Crenos evidenzia gravi preoccupazioni sulla sostenibilità e qualità dell'assistenza primaria in Sardegna, in particolare considerando l'invecchiamento della popolazione e l'aumento previsto della domanda di prestazioni mediche. Nonostante le nuove borse di formazione previste, potrebbero non essere sufficienti per garantire un'assistenza adeguata in futuro. In altri paesi europei, semplicemente aumentare l'offerta formativa si è rivelato inefficace. Pertanto, secondo quanto emerge dai dati, sarebbe essenziale considerare soluzioni alternative, come l'integrazione dei MMG e dei PLS nel personale dipendente del SSN, per garantire una copertura sanitaria omogenea e di qualità.