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Roma-Santa Teresa Gallura, confiscati beni per 5 milioni a un imprenditore

I legami con la ‘ndrangheta: ospitò un boss latitante nella sua abitazione

Roma-Santa Teresa Gallura, confiscati beni per 5 milioni a un imprenditore
Roma-Santa Teresa Gallura, confiscati beni per 5 milioni a un imprenditore
Olbia.it

Pubblicato il 13 March 2025 alle 12:00

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Sassari. Un'importante operazione della Divisione Anticrimine della questura di Roma ha portato alla confisca di beni per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, distribuiti tra Roma e Santa Teresa Gallura.
Il provvedimento, eseguito ai sensi della normativa antimafia, riguarda ristoranti, appartamenti e quote societarie, e colpisce un imprenditore già noto alle autorità per i suoi presunti legami con la criminalità organizzata.

Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, l’azione rientra nella strategia di contrasto all’accumulazione di patrimoni illeciti da parte delle cosche mafiose e colpisce direttamente D. M. B., imprenditore già coinvolto in due operazioni giudiziarie risalenti al 2015, condotte dalle Procure di Reggio Calabria e Roma.

Sempre secondo La Nuova Sardegna, l’attività imprenditoriale di Boncompagni si sviluppava principalmente nel settore delle costruzioni, ma negli ultimi anni si era spostata verso la ristorazione e il mercato immobiliare, settori nei quali operava attraverso familiari prestanome.

Tra i beni confiscati ci sono: un immobile di tre piani all'Infernetto (Roma), una barca di 18 metri, 7 cavalli e un maneggio, due immobili in Sardegna, altri appartamenti tra Infernetto e Axa, una moto e quattro auto, più il sequestro delle quote societarie dei ristoranti e di una società di autonoleggio.

Le indagini hanno inoltre accertato che l'imputato aveva favorito la latitanza di un esponente, ospitandolo nella sua abitazione, elemento che ha aggravato il quadro delle sue relazioni con le organizzazioni mafiose calabresi.

L’operazione rappresenta un nuovo tassello nella lotta alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Sardegna, regione considerata sempre più strategica per il riciclaggio di denaro e il reinvestimento dei proventi illeciti.
La confisca dei beni, disposta su proposta del questore di Roma, conferma l’attenzione delle forze dell’ordine nel contrastare l’economia criminale che tenta di radicarsi anche nei settori produttivi legali.

Il provvedimento di oggi si inserisce in un contesto più ampio di azioni mirate a smantellare le reti finanziarie e imprenditoriali delle mafie, colpendo non solo le persone coinvolte direttamente nelle attività criminali, ma anche i loro patrimoni e investimenti.