Thursday, 13 March 2025

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Cronaca, Giudiziaria

Olbia, truffati e non truffatori: assolti marito e moglie per frode informatica

La coppia di Buddusò, vittima di un furto di credenziali, si è difesa con successo dopo tre anni di udienze

Olbia, truffati e non truffatori: assolti marito e moglie per frode informatica
Olbia, truffati e non truffatori: assolti marito e moglie per frode informatica
Olbia.it

Pubblicato il 13 March 2025 alle 11:07

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Olbia. Dopo tre anni di lunghe udienze e sofferenze legali, una coppia originaria di Buddusò e residente a Olbia è stata assolta dall’accusa di frode informatica.
I coniugi, rispettivamente di 44 e 41 anni, erano stati inizialmente sospettati di aver svuotato il conto corrente di un uomo di Napoli mediante cinque prelievi effettuati in un solo giorno e trasferiti sui propri conti.
Tuttavia, come evidenziato da La Nuova Sardegna, la verità emerse nel corso del processo: la coppia non era in alcun modo coinvolta in alcuna truffa, bensì era stata vittima di un furto informatico.

La vicenda ebbe inizio il 30 aprile 2020, quando sul loro conto apparve un acquisto online non autorizzato. In pieno periodo di restrizioni dovute al Covid-19, la coppia, pur rendendosi conto dell’anomalia, non agì immediatamente e non denunciò il fatto, ignara che qualcuno avesse rubato le proprie credenziali.
Quello che sembrava un semplice errore si trasformò presto in un’indagine che portò a imputare loro il reato di frode informatica, in concorso con altre persone, per aver ipoteticamente realizzato un “postagiro” di 760 euro prelevati dal conto di un uomo di Napoli e accreditati su un conto cointestato.

Il processo, tenutosi davanti al tribunale di Torre Annunziata, sezione reati informatici – poiché il presunto reato si era svolto a Torre del Greco, luogo di attivazione del conto dell’utente napoletano – si concluse con la dimostrazione della totale estraneità della coppia ai fatti contestati. Le prove hanno evidenziato che i veri responsabili erano i truffatori che avevano sottratto le credenziali bancarie, prosciugando così i risparmi della vittima.

La sentenza di assoluzione ha sancito la verità: non si trattava di truffatori, ma di cittadini ignari, ingannati da sofisticate tecniche di frode informatica. Con la decisione finale, la coppia di Buddusò può ora voltare pagina, liberandosi da un’accusa ingiusta che ha segnato profondamente la loro vita.