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Pubblicato il 24 December 2022 alle 06:00
Olbia. Natale, nella tradizione olbiese e sarda in generale, fa rima anche con mangiar bene: uno dei piatti più apprezzati sulle nostre tavole sono certamente i malloreddus, gli gnocchetti sardi. Sfiziosi e versatili, questi piccoli gnocchi si prestano ad essere conditi, abbracciandoli alla perfezione, con svariati tipi di sugo: dal tradizionale sugo con salsiccia a più delicati – ma non meno saporiti – condimenti a base di verdure o legume. I malloreddus sono un formato di pasta tipico della Sardegna, in particolare della parte meridionale dell'isola. Simili nella forma a delle piccole conchiglie rigate, non più grandi di due centimetri, i malloreddus sono il piatto della festa e della tradizione, preparati rigorosamente a mano con semola di grano duro e acqua.
Le storie riguardo al nome di questo particolare tipo di pasta raccontano due etimologie diverse: secondo alcuni, la parola malloreddus deriverebbe dalla parola latina mallolus, "tronchetto di pasta"; secondo altri i malloreddus potrebbero essere tradotti simpaticamente come “vitellini”, dal termine sardo malloru, “toro”. Grazie alla particolare forma, gli gnocchetti sardi sono perfetti per raccogliere ogni tipo di sugo, a base di carne, pesce e verdure.
In alcune zone dell'Isola, tuttavia, sono noti anche con altri nomi. In particolare nella zona del Sassarese vengono chiamati “ciciones” o “cigiones”, in quella del Logoduro caidos o “macarones de punzu” e in quella del Nuorese caravos. Sono una delle specialità sarde inserite nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
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