Thursday, 24 April 2025
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Pubblicato il 24 April 2025 alle 12:23
Olbia. Cala Saccaia si è svegliata avvolta dal silenzio e dall’odore acre del fumo. Il cantiere nautico Nautica Acqua, colpito da un devastante incendio, è oggi uno spazio ferito, vuoto, protetto da un nastro che ne segna il perimetro: la Procura di Tempio ha disposto il sequestro probatorio dell’area.
Le prime valutazioni parlano di danni per decine di milioni di euro: il fuoco, alimentato da materiali altamente infiammabili e dal vento, ha divorato intere imbarcazioni, impianti, attrezzature. Alcune parti portanti della struttura sono collassate a causa delle altissime temperature. Una perdita che, per chi vive e lavora ogni giorno in quel luogo, non è solo economica ma esistenziale.
Dai profili social dei proprietari dell'azienda emergerge tutto il loro dolore: “Nessuna parola da dire. Solo tristezza e disperazione. Ringraziamo chiunque abbia chiamato o scritto. Noi stiamo bene, per modo di dire. Il nostro lavoro, la nostra vita”.
La natura dell’incendio sembrerebbe accidentale, secondo le prime ricostruzioni fornite dai Vigili del Fuoco. Tuttavia, come confermato dal procuratore Gregorio Capasso e dalla pm Milena Aucone, nessuna pista viene al momento esclusa. Gli inquirenti vogliono chiarire ogni dettaglio della dinamica e verificare eventuali responsabilità.
L’evento arriva in una settimana già difficile per la città di Olbia, ancora mobilitata nelle ricerche dei fratelli Deiana, scomparsi in mare da sabato scorso. La comunità è scossa, ma anche profondamente unita: lo stesso spirito solidale che ha visto nascere punti di raccolta volontari e staffette organizzate si è fatto sentire anche in queste ore, con messaggi di vicinanza ai titolari e ai lavoratori della Nautica Acqua da parte di cittadini, operatori del settore e istituzioni.
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