Tuesday, 19 November 2024

Informazione dal 1999

Bianca, Cronaca

Olbia, la città si ferma per ricordare le vittime del ciclone Cleopatra: il racconto della cerimonia

Una riflessione, impegno e propositi affinché non si ripeta una simile tragedia

Olbia, la città si ferma per ricordare le vittime del ciclone Cleopatra: il racconto della cerimonia
Olbia, la città si ferma per ricordare le vittime del ciclone Cleopatra: il racconto della cerimonia
Barbara Curreli

Pubblicato il 19 November 2024 alle 06:00

condividi articolo:

Olbia. Una commemorazione come momento di riflessione, per ricordare, per non dimenticare e riflettere su quanto accaduto affinché la natura non si ribelli e l'uomo non viva più un 18 novembre.

Una commemorazione a cui hanno presenziato il primo cittadino Settimo Nizzi, il vicepresidente della Regione Sardegna Giuseppe Meloni, il presidente della provincia del Nord Est Sardegna Rino Piccinnu, il consigliere regionale Roberto Li Gioi, la prefetta di Sassari Grazia La Fauci, il procuratore Gregorio Capasso, il Commissario straordinario per la provincia di Sassari Gian Piero Scanu, erano presenti i rappresentanti delle forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Marina, Barracelli, Vigili del Fuoco, non sono mancati le rappresentanze della Protezione Civile e della Croce Rossa. 

Ieri pomeriggio presso il lungomare Josemaria Escrivà de Balaguer si è tenuta una cerimonia per ricordare le 9 vite strappate dal Ciclone Cleopatra, nove vite spezzate all'improvviso dalla furia dell'acqua che ha invaso strade, piazze, abitazioni, locali commerciali ma soprattutto ha cambiato la vita di tutti. In quella tragica giornata hanno perso la vita Sebastiana Brundu, Bruno Fiore, Maria Loriga, Patrizia Corona, Morgana Giagoni, Maria Massa, Enrico Mazzoccu, Francesco Mazzoccu e Anna Ragnedda. 

 

Ciascuno di noi reca con sé un bagaglio di quanto accaduto, perché la solidarietà e la forza di reagire è arrivata a distanza di qualche ora e come ha ricordato lo stesso Don Gianni Sini durante l'omelia, "bisogna avere coraggio, andare avanti e trovare la forza, senza perderci d'animo, per quanto la vita ci abbia sottoposto a una dura prova. Noi dobbiamo dare una risposta a chi abbiamo confermato la vicinanza, dobbiamo chiedere un impegno  e rispettare la natura. È tempo di fare sul serio, il conto che ci presenta la natura è davvero salato. Ci deve essere l'Impegno da parte di tutti perché venga rispettato il creato e con esso si viva in armonia."

Sul lungomare accarezzato dalle pennellate rosa del tramonto su uno specchio d'acqua limpido si riflettono pensieri, ricordi, lacrime, tristezza, dolore e rammarico, e nel silenzio della cerimonia un sorriso, un pacca sulla spalla e un abbraccio stretto creano ancora una volta una comunità, un momento di solidarietà in cui l'unità va oltre il singolo, oggi come 11 anni fa quando, come ricorda il sindaco Nizzi tutte le forze dell'ordine, autorità ma anche cittadini, amici e vicini di casa si sono rimboccati le maniche, tutti a spalare fango, a portare un cambio pulito, a portare un pasto caldo. 

"Si riparte lavorando in continuità per operare affinché una tale tragedia non si ripeta, non possiamo tornare indietro e cambiare quanto accaduto ma si può lavorare affinché le persone vivano le loro giornate in sicurezza, vivendo in armonia con l'ambiente, rispettando la natura."

"Un momento per ricordare, il ricordo è fondamentale per non dimenticare - afferma il consigliere regionale Roberto li Gioi - il monumento creato da Nicola Filia deve servire da monito, le istituzioni devono provvedere affinché si arrivi a realizzare opere  e strutture che evitino che tragedie del genere si ripetano,  personalmente continuerò ad impegnarmi affinché la ferita lacerante di Monte Pino venga rimarginata."

E al momento della benedizione della corona di fiori da parte di Don Sini tutta la comunità si stringe in un pensiero e in un ricordo commosso, un ricordo che riporta indietro anche il comandante dei vigili del fuoco, l'ing. Antonio Giordano che commosso ricorda quella mattina in cui la pioggia teneva in ostaggio l'isola e le zone più colpite furono Torpe', Bitti e Olbia.

"Io allora ero in servizio come funzionario dei vigili del fuoco a Nuoro e ho avuto la fortuna che quella mattina avevo mandato uomini e mezzi verso le zone di Siniscola, avevo inviato gommoni e quanto necessario, questa mia intuizione ha poi permesso di avere i mezzi e le forze impegnate sul territorio in tempi più brevi, arrivando a Olbia dove risultava la situazione più tragica prima ancora che la situazione degenerasse ulteriormente, e questo ci ha permesso di mettere al sicuro quante più persone possibili."

Il ricordo sentito e commosso del comandante mette a dura prova uno stato d'animo che per l'intera commemorazione è stato condiviso dall'intera comunità presente, dalle autorità, ai militari, alle forze dell'ordine, ai volontari e ai cittadini e ha reso la comunità unita e con lo sguardo al cielo, come indicato da Don Sini, rivolgiamo un pensiero a chi non è più con noi ma vive in tutta la comunità con ricordi, aneddoti e pensieri, indimenticati e presenti nel cuore di ciascuno.