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Olbia sarà provincia di sperimentazione della riforma della disabilità

Da domani nuova procedure, l’analisi di Danilo Deiana

Olbia sarà provincia di sperimentazione della riforma della disabilità
Olbia sarà provincia di sperimentazione della riforma della disabilità
Olbia.it

Pubblicato il 31 December 2024 alle 14:51

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Olbia. Al via, dal 1° gennaio 2025, la nuova riforma della disabilità, prevista dalla legge n. 227 del 2021 e dal decreto legislativo n. 62 del 2024. Si comincia con una sperimentazione su nove province italiane, per poi passare dal primo gennaio 2026 a una attuazione su tutto il territorio nazionale.

In un comunicato Danilo Deiana, segretario generale Cgil Olbia-Tempio, riporta normativa, punti d'attenzione e riflessioni. Riforma della disabilità: cosa cambia. La procedura di accertamento della condizione di disabilità, fino a oggi, prevedeva una serie di visite mediche separate. Con la revisione dei processi valutativi di base prevista dalla riforma, verranno valutati in un’unica visita medica, la Valutazione di Base, effettuata da una Commissione dell’Inps le seguenti tipologie di disabilità:

. invalidità civile, cecità civile, sordità civile, sordo-cecità civile, condizione di disabilità in età
evolutiva e ai fini dell’inclusione lavorativa
. condizione di disabilità ai sensi della Legge 104/92
. indennità di accompagnamento
. presupposti per la concessione di assistenza protesica, sanitaria e riabilitativa
. requisiti necessari per l’accesso ad agevolazioni fiscali, tributarie e relative alla mobilità.


La valutazione terrà in considerazione sia gli aspetti prettamente sanitari sia l’aspetto sociale, cioè la relazione tra la persona con compromissioni fisiche o psichiche e l’ambiente in cui vive o lavora, oltre alle barriere che ne possono limitare la partecipazione ai contesti di vita quotidiana. La richiesta per la Valutazione di Base si attiva con la trasmissione telematica di un certificato medico introduttivo compilato da un professionista esperto.

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, verrà sperimentata la riforma della disabilità nelle seguenti province:
Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia
Salerno, Sassari /Olbia-Tempio, Trieste. Le nuove procedure previste dalla riforma verranno attuate in tutto il territorio nazionale a partire dal 1° gennaio 2026.

"Il decreto prevede naturalmente una valutazione degli esiti della sperimentazione che potrebbe iniziare non prima dell’inizio del 2026. La valutazione potrebbe suggerire modificazioni del
decreto legislativo 62/2024. In tal senso opportunamente la legge delega (rif. articolo 2, comma 4 legge 227/2021) prevede che “entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, possono essere adottati, pur con una procedura semplificata, decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi previsti dalla stessa legge delega".

Considerando tempi, procedure, personale impiegato e liste d'attesa Deiana riflette: "questo lascia agevolmente intuire che con tutta probabilità il nuovo impianto non entrerà affatto in vigore il primo gennaio 2026".

.  Le differenze “epocali” fra l’attuale accertamento medico legale e la nuova valutazione, si scontrano con la mancanza ad oggi dei decreti attuativi necessari al completamento dell’impianto riformatore.

. In attesa dell’adozione dei regolamenti e della pubblicazione della circolare relativi alla riforma della disabilità, l’INPS, con il messaggio n. 4364 del 19-12-2024, indica le modalità operative per l’invio del certificato medico introduttivo.

Pertanto, si conferma che i medici attualmente profilati possono trasmettere i nuovi certificati utilizzando l’autorizzazione già in loro possesso. Al primo tentativo di redazione del nuovo certificato medico introduttivo, previsto per le persone residenti o domiciliate nelle 9 province individuate per la sperimentazione, il medico verrà automaticamente indirizzato alla pagina “profilo medico” della procedura dove dovrà spuntare la dichiarazione di
responsabilità relativa alla formazione e alla firma digitale.

Si fa presente che, su indicazione del Ministero della Salute, il requisito della formazione richiesta si intende soddisfatto con la
realizzazione della “normale” formazione prevista dalla FNOMCeO per il triennio 2023/2025 e che, in attesa dell’emissione del regolamento, sarà il Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie a fornire riscontro all’INPS della formazione effettuata dal medico certificatore e dei
relativi crediti ECM accreditati sulla sua anagrafica.

Per i medici in servizio presso le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i centri di diagnosi e cura delle malattie rare per i quali non è prevista la formazione specifica è comunque
necessaria la firma digitale.

"Poichè la responsabilità della valutazione di base passa all’INPS che dovrà gestire una mole di lavoro non indifferente, non è chiaro come e se sia stato considerato l’aspetto organizzativo di questo nuovo processo. Il decreto autorizza l’assunzione di nuovi medici e funzionari amministrativi e sanitari, ma con l’attuale situazione del SSN, trovare personale medico in tempi brevi ci sembra piuttosto complicato".


"Un’attenzione particolare dovrà essere riservata al periodo di tempo in cui vi sarà il “doppio binario” ( ovvero sistema attuale e nuova valutazione, a seconda del momento di presentazione della domanda ) considerato il rischio concreto di tempi di gestione molto diversi. Ilreale pericolo è quello di trovarsi nella condizione di avere persone che, con l'attuale normativa, sono ancora in attesa di visita e persone che faranno richiesta dal 1 gennaio 2025 che ci si augura ricevano finalmente le dovute e opportune risposte in tempi certi e non aleatori".

"Chiediamo che le commissioni mediche previste dall'attuale sistema, predispongano un calendario in grado di smaltire le pratiche arretrate e ridurre a livelli fisiologici i tempi di
chiamata a visita- spiega Deiana- La Regione Sardegna deve garantire un monitoraggio incisivo sul grado di operatività delle commissioni mediche e lavorare da subito per garantire a tutti i cittadini l’erogazione delle prestazioni entro le tempistiche previste dalla legge, evitando che con il doppio binario si creino disuguaglianze".


"Richiamiamo quanto previsto dall’articolo 38 della Costituzione secondo il quale “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere, ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori -conclude Deiana - hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato".