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Olbia, un messaggio di gentilezza per il nuovo anno: le parole di Francesco Giua

Il poeta regala ai lettori ed alle lettrici uno spunto di riflessione

Olbia, un messaggio di gentilezza per il nuovo anno: le parole di Francesco Giua
Olbia, un messaggio di gentilezza per il nuovo anno: le parole di Francesco Giua
Camilla Pisani

Pubblicato il 01 January 2025 alle 06:00

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Olbia. In occasione del Capodanno, il poeta Francesco Giua ha donato a Olbia.it un inedito carico di significato e speranza. La poesia si fa portavoce di un messaggio chiaro: la gentilezza come valore imprescindibile e prova quotidiana da abbracciare con consapevolezza.

Attraverso un invito alla celebrazione delle piccole cose e alla riscoperta della fragilità umana come forza, Giua ci ricorda quanto sia essenziale coltivare buone parole e gesti autentici. Tra i versi delicati e profondi emerge una riflessione universale: riconoscersi nella luce e nell'umanità condivisa, per affrontare il 2025 con un intento sincero e rinnovato.

Il testo diventa così un augurio poetico, uno spunto di riflessione e una guida per iniziare il nuovo anno con uno sguardo più attento e gentile verso sé stessi e gli altri.

"Chiedete la gentilezza
come prova da affrontare
e mai tradire.
Elargite buone parole,
non belle che a poco servono.
Provate a sentire
la luce che passa fra le dita
e viene a visitarvi da lontano.
Non dimenticate mai
di celebrare ogni singolo istante
che porti un intento vero,
una mano che sappia accarezzare
un volto indifeso e sincero.

Chiedete la gentilezza come prova da affrontare e mai tradire. Elargite buone parole, non belle che a poco servono. Provate a sentire la luce che passa fra le dita e viene a visitarvi da lontano. Non dimenticate mai di celebrare ogni singolo istante che porti un intento vero, una mano che sappia accarezzare un volto indifeso e sincero. La parola di questo 2025 dovrebbe essere "gentilezza". Una persona gentile sa bene come si sta al mondo, ha capito che donare qualcosa di così unico e speciale è il modo migliore per affacciarsi sulla realtà quotidiana. Le giornate non prevedono solo il lavoro o le spese, le preoccupazioni e le scadenze, bensì tante cose belle a cui difficilmente facciamo caso: il vento, il cielo, uno sguardo sconosciuto e persino le dita accarezzate dalla luce del sole. Quale dev'essere l'intento comune se non aspirare a ciò? Riconoscersi umanamente gentili significa accettare e accettarsi con fragile commozione, tenere a mente che siamo piccole identità con un frammento di infinito che alberga in ognuno di noi. È una prova giornaliera a cui sottoporsi, non facile né tanto meno banale: essere gentili non è rivoluzionario ma avere coscienza di poter essere portatori di un dono inestimabile".