Sassari. Dalla Sardegna alla Liguria per proseguire il percorso di conoscenza e di divulgazione della musica, passando per le scuole, sui palchi, tra emozioni sempre nuove e coinvolgenti. Ecco Pauz, al secolo Angelo Sanna, giovane, classe 1986, originario di Porto Torres, già incontrato sul nostro quotidiano qualche anno fa.
Da giovane rap dove rap fa rima con rabbia, dopo alcune esperienze in gruppo si lancia in solitaria cambiando genere, scrivendo d'amore e partecipando al progetto di musica solidale dove coglie l'importanza dell'esempio, dello stimolo e dell'importanza dell'insegnamento che i bambini ci lasciano.
Da giovane timido e introverso che nella musica vedeva e viveva il suo angolo felice, si è ora trasformato in un uomo che racconta la società tra gioie e dolori passando tra apparenza e sostanza, come nel suo ultimo brano, di recente pubblicazione "paranoica".
"Si tratta di una canzone che parla di distanze, più precisamente di tutte quelle situazioni che portano una coppia a discutere anche per i motivi più futili" - e proprio sui rapporti a distanza ha le idee ben chiare: " sono dell'idea che l'amore vinca su tutto, e che i rapporti a distanza servano in qualche modo a capire chi si ha davanti. Non dico che sia facile, anzi tutt'altro, bisogna avere una grande forza di volontà, e sopratutto tanta voglia di sognare in grande".
Parlando del featuring in "Paranoica" con Alessio Alba racconta: "Ho conosciuto Alessio ad un concerto dove si esibivano vari artisti genovesi. Mi colpì innanzitutto la sua voce, ma sopratutto il fatto che guardandolo si capisse quanto amasse la musica.
Non gli chiesi subito di collaborare con me, aspettai quasi un anno, ma nel frattempo conoscevo già tutti i suoi singoli.
E posso dire una cosa su di lui, è una persona squisita, sia dal lato artistico che quello umano, ci vorrebbero più persone come lui al mondo".
Viene spontaneo chiedergli: che messaggio volete lanciare con il videoclip? Pauz spiega: " il video racconta la storia di "Mimmo il mimo", un artista di strada interpretato da Nino Giustolisi, (un artista genovese a 360 gradi, che conobbi allo stesso evento in cui si esibì Alessio) - prosegue Pauz. "Il suo significato è semplice, questa persona si sveglia ogni giorno per esercitare la sua arte nelle piazze, ma dalla maggior parte delle persone (sempre pronte a criticare), viene visto perlopiù come un pagliaccio, fin quando tra le tante, non incontra una ragazza che gli farà perdere il cuore, in tutti i sensi". Ed ecco il link alla sua ultima fatica musicale
https://www.youtube.com/watch?v=RkyTujOUAJo&ab_channel=Pauz
Alla fatidica e immancabile domanda se gli manca la sua terra spiega: "Come tanti sono andato via per lavoro, ma sopratutto per assicurarmi un futuro migliore. Mi ricordo che una sera in macchina, stanco di tutto e tutti, dissi alla mia ragazza "alla prima occasione utile me ne andrò via, non sto più bene qua, mi sento oppresso", ed è solo quando vai via che dal di fuori capisci quanto in realtà ti manchi tutto. Se non fosse per il lavoro, la Sardegna sarebbe davvero un'isola felice".
"Mi manca la sua quiete, i sorrisi delle persone che incroci per strada, e tutte quelle piccole cose che noti solo quando non le hai più nella tua quotidianità. Ma sono felice, perchè sto facendo conoscere la mia terra altrove, sopratutto il suo cibo, e posso garantirti che piace a tutti".
Riprendendo il discorso sul meraviglioso e coinvolgente progetto scolastico racconta: " ho iniziato nel 2016, un'insegnante, "maestra Laura", dopo avermi visto ad un concerto, mi chiamò nella sua classe (dove poco prima mancò un alunno per una brutta malattia) per un progetto, ma più che un progetto, per me divenne una seduta dallo psicologo, perchè nel frattempo che io mi raccontavo a loro, erano più le cose che io imparavo dai bambini che quelle che io trasmettevo loro".
"Facemmo un bellissimo progetto musicale, a tal punto che me li portai anche sui palchi, e la cosa fece talmente tanto eco, che da lì in poi, andai dappertutto, dalle elementari all'università, ho un progetto ancora in ballo nelle carceri, progetto che ho dovuto mettere in standby per la mia partenza. In questi incontri parlo di me, sopratutto dei miei errori, e della mia voglia di inseguire così tanto un sogno, da andare avanti da solo, contro ogni pronostico, e far capire a loro, che anche uno sfigato(come tanti di loro si sentono), può esser visto agli occhi degli altri come un eroe". E parlando di bambini, ragazzi, adolescenti lascia loro un messaggio : "quando fate una cosa, ragionate sempre con il cuore, e non ve ne pentirete mai".
E Genova? "Mi sono trovato da solo, in una grande città dove non conoscevo anima viva. Non ti nascondo che i primi 4 mesi mi sono serviti per capire dove fossi, poi ho fatto una cosa che mi sono ripromesso di non fare mai più, ovvero i contest, cantare nei bar, ma dovevo ripartire da zero, e quindi rifare tutta la gavetta dal basso, sopratutto per conoscere nuovi artisti, e far conoscere il mio nome in un posto nuovo".
"E posso dirti una cosa, se non fosse per questi posti, non avrei mai conosciuto gente come Stewie, Lobina, Toki, gli artisti dell' Only Art, e tutte quelle persone che oggi mi ruotano attorno. Genova è arte, e puoi notarla in ogni suo angolo. Quando un giorno me ne andrò via, una parte di me resterà lì".
E salutandoci ci svela qualche progetto futuro: "a Febbraio uscirà il nuovo singolo, si chiamerà "Sotto la pioggia", in collaborazione con Pier Caruso. È una canzone che parla di un rapporto finito.
La scrissi in un momento in cui ero davvero giù di morale, ma riascoltandola oggi, mi piace davvero tantissimo, e non vedo l'ora di farvela sentire. E poi nel frattempo sto lavorando ad un progetto musicale con le elementari di Villa Banfi a Genova, e collaborando con l'orchestra "La Filarmonica" di Pegli, che ammiro davvero tanto. Ci sono tante altre idee e progetti e, ne sono certo, prima o poi tutti vedranno la luce". E se ascoltiamo l'energia e l'entusiasmo che traspare da ogni sua parola raccontata in note, c'è da scommmettere che ci riuscirà.