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Sardegna in prima linea per il riconoscimento della fibromialgia: l’appello di Barbara Figus

Un'iniziativa nazionale per sensibilizzare il governo sulla fibromialgia, malattia invalidante riconosciuta dall'OMS

Sardegna in prima linea per il riconoscimento della fibromialgia: l’appello di Barbara Figus
Sardegna in prima linea per il riconoscimento della fibromialgia: l’appello di Barbara Figus
Olbia.it

Pubblicato il 21 November 2024 alle 12:00

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Olbia. Il Comitato Fibromialgici Sardi ha aderito con forza allo Sciopero della Fame Nazionale a Staffetta, un'iniziativa promossa dall'AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) per sensibilizzare il governo sul riconoscimento della fibromialgia nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
L’obiettivo è ottenere il giusto riconoscimento per una patologia che, nonostante sia stata ufficialmente riconosciuta dall'OMS come malattia muscolo-scheletrica invalidante fin dagli anni '90, continua a non essere inclusa tra le malattie che garantiscono diritto alle cure adeguate.
Barbara Figus, attiva sostenitrice del comitato, ha partecipato personalmente allo sciopero della fame, non senza difficoltà. "Oggi sono stata particolarmente male, ma a causa del digiuno totale non ho potuto prendere la mia terapia, che ho dovuto sospendere", ha dichiarato.

Nonostante le difficoltà fisiche, Figus ha voluto far sentire la sua voce per chiedere che le istituzioni finalmente riconoscano la fibromialgia come una malattia invalidante, una battaglia che dura ormai da anni.
"Un governo cieco, sordo e muto, per ora e ancora ora", ha sottolineato Figus, esprimendo la frustrazione di chi da troppo tempo si vede negare il diritto a un trattamento adeguato.
La situazione si fa ogni giorno più insostenibile per le persone che vivono con questa sindrome, e l’unica richiesta che avanza il comitato è di essere ascoltati, capiti e finalmente tutelati.
L'iniziativa si inserisce in una mobilitazione più ampia che coinvolge anche altre realtà in tutta Italia, come quella di Daniel da Sassari, che ha preceduto Barbara nello sciopero, e altre persone unite per lo stesso scopo.
La lotta, che ha preso piede anche in Sardegna, continua fino a quando non arriverà una risposta concreta da parte delle istituzioni. “LA SALUTE E IL DIRITTO ALLE CURE È PER TUTTI ED È UN BENE PRIMARIO”, conclude Figus, richiamando il principio che alla base di ogni battaglia per il riconoscimento della fibromialgia c'è il diritto alla salute di tutti i cittadini.
Il Comitato Fibromialgici Sardi invita la comunità a unirsi alla causa e a dare voce a chi soffre quotidianamente di questa patologia, affinché le richieste di tutela sanitaria vengano finalmente accolte.