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Calangianus: nuova vita per la Fonte nuragica di Li Paladini e il Nuraghe Agnu

A Calangianus un esempio di archeologia partecipata

Calangianus: nuova vita per la Fonte nuragica di Li Paladini e il Nuraghe Agnu
Calangianus: nuova vita per la Fonte nuragica di Li Paladini e il Nuraghe Agnu
Patrizia Anziani

Pubblicato il 15 July 2024 alle 06:00

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Calangianus. Un esempio di archeologia partecipata, quella proposta lo scorso 11 luglio presso la nuova piazza “Pascaredda” a Calangianus. Nonostante le alte temperature, numerosi cittadini e turisti invece di andare al mare hanno preferito conoscere il nuovo importante progetto culturale -  promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fabio Albieri -  in una serata coinvolgente nella quale sono state illustrate tutte le fasi burocratiche e la tipologia di interventi che verranno effettuati sui siti archeologici. Fasi di studio e restauro che segnano l'inizio di un’ampia iniziativa di ricerca scientifica, tutela e valorizzazione di due siti del parco archeologico Monti di Deu.  

Un’occasione fin da subito pensata non solo per coinvolgere attivamente la comunità locale con il fine di creare un legame più forte con le proprie radici, ma anche per far riscoprire il patrimonio storico e culturale della zona anche con una passeggiata archeologica che ha suscitato entusiasmo, rendendo l'iniziativa un vero esempio di collaborazione e partecipazione attiva di promozione del turismo culturale. 

Il primo cittadino di Calangianus, la consulente del progetto, archeologa Letizia Fraschini, la progettista architetta Eleonora Menconi, l’architetto dell’Ufficio tecnico del Comune di Calangianus Dario Ara e la funzionaria  di zona della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, dott.ssa Nadia Canu, hanno illustrato i lavori che nella prima fase interesseranno la Fonte nuragica di Li Paladini e il Nuraghe Agnu, due notevoli esempi del patrimonio nuragico sardo.

 

L'archeologa calangianese, Letizia Fraschini, che ha presentato il progetto di restauro conservativo e messa in sicurezza dei due monumenti nuragici ha commentato: "Quest'area archeologica la conosco da sempre. L’affascinante complesso archeologico di Monti di Deu è sicuramente un posto che riserverà nuove sorprese, non solo perché offre una rilevante testimonianza della civiltà nuragica che comprende tre nuraghi, un dolmen, una tomba di Giganti (Pascaredda) e un pozzo sacro ancora attivo immersi in un contesto naturalistico unico che comprende macchia mediterranea, sugherete, ontani, querce, alberi monumentali, sentieri e ruscelli, ma anche perché ci sono nuove tracce e idizi che meritano ulteriori indagini. È sicuramente un luogo particolarmente suggestivo che sta molto a cuore all'amministrazione Albieri e che ora, grazie ad un finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna di 190 mila euro, potrà essere maggiormente valorizzato", ha concluso la dottoressa Fraschini. (Guarda qui il video).

Da sx: Fabio Albieri, Nadia Canu, Letizia Fraschini ed Eleonora Menconi. Nella foto precedente è presente anche Dario Ara.