Monday, 31 March 2025
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Pubblicato il 29 March 2025 alle 06:00
Olbia. Dopo oltre un anno di emergenza cinghiali a Olbia l'annunciato progetto per la gestione della fauna selvatica urbana sembra essere entrato nella sua fase finale. Come riporta La Nuova Sardegna di ieri, le tanto attese gabbie per la cattura dei cinghiali sarebbero ormai pronte, in attesa solo dell'ultimo passaggio formale: una firma sul protocollo d'intesa.
La Provincia Gallura Nord Est Sardegna, la cui piena operatività decorrerà a far data dal 1° aprile 2025 - tra appena tre giorni - si troverà ad affrontare questa situazione come una delle sue prime sfide. Il progetto pilota, pensato per risolvere con rispetto del benessere animale il problema della presenza dei cinghiali in città, rappresenterà un importante banco di prova per la nuova amministrazione.
La petizione popolare, che ha raccolto oltre mille firme, testimonia quanto la questione stia a cuore ai residenti. Paradossalmente, mentre migliaia di cittadini hanno già apposto la loro firma, è proprio una singola firma istituzionale a mancare all'appello - quella definitiva sul protocollo d'intesa che alcuni commentatori sui social network definiscono quasi "mitologica", ipotizzando scherzosamente che possa giungere "da un altro mondo".
Nel frattempo, gli ungulati selvatici proseguono indisturbati le loro attività notturne, beneficiando involontariamente di quello che potremmo definire un servizio di ristorazione a cielo aperto. La loro presenza sempre più consistente in ambito urbano, documentata dai cittadini, si manifesta attraverso la dispersione dei rifiuti, con conseguenze evidenti sulla pulizia e sul decoro urbano.
Il 2024 ha segnato un anno drammatico per la convivenza forzata tra i cittadini olbiesi e i cinghiali. Già il 26 gennaio un volontario dell'associazione Anpana è intervenuto per salvare una donna sessantenne aggredita da un cinghiale a Olbiamare, riportando la rottura di una vertebra lombare e tre mesi di cure. Il 6 marzo, una residente è stata aggredita mentre passeggiava con i suoi tre cani, riportando ferite che hanno richiesto punti di sutura. Il 21 marzo, un'altra donna è stata attaccata da due scrofe al porticciolo di Poltu Cuadu, riportando uno stiramento alla gamba e una contusione al torace.
Gli episodi sono proseguiti anche in aprile, con una dipendente di un supermercato braccata a Poltu Cuadu e un'imprenditrice minacciata da un branco sotto casa sua in Zona Bandinu. Il giorno seguente, il cane di una fotografa olbiese è stato ferito gravemente, richiedendo un intervento chirurgico. Il tragico epilogo di questa escalation si è avuto il 20 maggio, quando un cagnolino di 14 anni è stato sbranato dai cinghiali.
La situazione è peggiorata ulteriormente il 25 maggio, quando un giovane in bicicletta è stato inseguito da un cinghiale, aumentando il senso di insicurezza tra i residenti. A questo punto, i cittadini delle zone più colpite - Olbiamare, Poltu Cuadu, Aeroporto e Bandinu - hanno deciso di agire in modo più incisivo, lanciando attraverso media e social una petizione predisposta dall'avv. Christian Cicoria.
La petizione, indirizzata a Regione Sardegna, Stazione Forestale di Olbia, ASL Gallura, Comune di Olbia e Provincia di Sassari - Zona Omogenea Olbia-Tempio, richiedeva esplicitamente "interventi risolutivi al fine di eliminare in modo permanente tutti i rischi e le evidenti problematiche legate alla difficile, se non impossibile, convivenza tra uomini e fauna selvatica".
Resa nota l'emergenza, l'amministrazione ha preso i primi provvedimenti facendo rimuovere gli ecobox trasformati in discariche a cielo aperto che attiravano gli ungulati. Il primo cittadino, Settimo Nizzi ha più volte sottolineato come il Comune di Olbia si trovasse in una posizione delicata, poiché "i cinghiali sono di proprietà della Regione, mentre la procedura di cattura spetta alla Provincia", lasciando l'amministrazione comunale con le mani legate nonostante l'impegno a voler risolvere il problema una volta per tutte.
A ottobre 2024, l'amministrazione comunale ha approvato una delibera di giunta per la riqualificazione di piazzale Girardengo, accanto al centro commerciale di Olbia Mare. L'area versava in uno stato di degrado a causa di parcheggi abusivi e dell'utilizzo improprio da parte di camperisti, con conseguente abbandono di rifiuti che attiravano i cinghiali.
Un mese dopo, a novembre 2024, è stata pubblicata la notizia di un importante passo avanti: un innovativo protocollo d'intesa siglato tra Comune, Regione Sardegna, Provincia Gallura Nord Est Sardegna, Agenzia Forestas, ASL Gallura e Corpo Forestale. Il documento, approvato dal Commissario Straordinario, dott. Gian Piero Scanu, con deliberazione n. 30 del 14 novembre 2024, prevedeva la stesura di un cronoprogramma operativo entro 30 giorni dalla firma.
Il piano prevede un sistema di gestione multilivello con compiti ben definiti per tutti gli enti coinvolti: dalla formazione dei coadiutori alla fornitura delle gabbie-trappola, dall'attivazione di un sistema di segnalazioni all'informazione ai cittadini.
I cittadini di Olbia osservano con pazienza e un pizzico di ironia questa fase di transizione, consapevoli che i tempi della burocrazia non sempre coincidono con l'urgenza delle problematiche quotidiane. Le gabbie per la cattura sono pronte, ma manca ancora la firma sul protocollo d'intesa. Il 1° aprile entrerà in funzione la Provincia della Gallura Nord-Est Sardegna, ma i cittadini sono da troppo tempo in attesa di una soluzione che non sia uno scherzo, ovvero un pesce d'aprile.
Nel frattempo, tra le vie della città, i protagonisti involontari di questa lunga vicenda continuano a scorrazzare indisturbati, ignari delle delibere, dei protocolli e delle firme mancanti, alimentando un'emergenza che non sembra trovare fine. La speranza è che questa volta, con l'insediamento della nuova amministrazione provinciale, la "firma mitologica" diventi finalmente realtà, e non rimanga l'ennesima promessa incompiuta in un labirinto burocratico che ha già consumato dodici mesi di attesa e preoccupazione.
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