Wednesday, 02 April 2025
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Pubblicato il 31 March 2025 alle 12:22
Olbia. "Ridateci il diritto alla salute, basta sanità che non dà risposte, basta tempi biblici, vogliamo condizioni di lavoro più umane, turni più regolari e nuove assunzioni, alla popolazione chiediamo di unirsi a noi, dobbiamo avere tutti il coraggio di ricordare che la nostra salute non è contrattabile".
Con questo concetto riassumiamo il grido forte levato stamane dal piazzale dell'ospedale Giovanni Paolo II dove i colori delle Bandiere, delle magliette e dei foulard hanno creato un arcobaleno simbolo di unità tra le varie parti sindacali riunite per testimoniare i numeri di una sanità sempre più privatizzata, che racconta numeri di attesa sempre in crescendo e di contro un tagli drastico e quindi numeri ridotti del personale che opera nei vari settori e comparti della sanità.
Tanti gli interventi e le testimonianze in questa mattinata di sole dove neanche le ruspe al lavoro per l'ampliamento del Pronto soccorso hanno coperto le voci di chi racconta i disagi, le disavventure, i disservizi di una sanità sempre più malata.
Danilo Deiana (Cgil) sin dalla conferenza stampa ha ricordato le criticità su cui bisogna intervenire prontamente, dalla carenza dei posti letto a quella del personale, uno smantellamento della sanità pubblica a favore di quella privata con notevoli disservizi su entra,vi i comparti visto che non si riesce ad evadere tutte le richieste.
Vito Langiu (Uil) ricorda: "sono anni che stiamo raccontando la situazione della sanità non solo a Olbia, ma anche a Tempio e La Maddalena, abbiamo una sanità da terzo mondo, abbiamo carenze strutturali e organizzative in ogni settore, con l'avvento della nuova direzione generale la situazione è ulteriormente peggiorata, l'accorpamento dei reparti anche non omogenei ha creato un disservizio notevole per l'utenza facendo abbassare anche gli standard professionali richiesti, come può un infermiere di ortopedia lavorare in cardiologia". - si chiede Langiu.
"Non si riesce a dare il supporto necessario, si dovrebbe ragionare in termini di multidisciplinarità e soprattutto procedere con l'assunzione di nuovo personale, stiamo denunciando oramai questa situazione da più di tre anni, ora arriva la stagione estiva e, come sempre, non abbiamo personale e la popolazione aumenta notevolmente".
"Altra nota importante le commissioni mediche per le invalidità, ci sono più di 10mila domande inevase, 10mila persone in attesa, immaginate cosa significa per giovani, famiglie che hanno problematiche e hanno necessità della 104, di un supporto anche economico, pazienti oncologici in attesa della visita, ora il servizio, la gestione dovrebbe passare all'INPS e la gestione dovrebbe migliorare con l'inserimento di nuove commissioni. Ci auguriamo di venire ascoltati, visto che le parti sociali restano inascoltate e proprio per questo siamo giunti fino al prefetto".
Richiama la collaborazione e la partecipazione anche Jessica Cardia (Cgil Fp) che ripete e invita la popolazione "a trovare il coraggio di scendere in piazza e far valere i propri diritti, basta con le lamentele solo sui social, bisogna evidenziare quelle che sono le problematiche quotidiane che purtroppo vengono esposte ogni giorno e vanno portate all'attenzione di tutti, anche della stampa.
"E non dimentichiamo - conclude Cardia- un ringraziamento a tutti coloro che lavorano nella sanità perché stanno lavorando sempre in condizioni drammatiche, sono pochi, sono grandi d'età e non c'è stato turn over, le scelte fatte da questa azienda sono state quelle di accorpare, e di ottimizzare i servizi senza aumentare e ripristinare quella che fa la dotazione organica, ci ritroviamo di fronte ad un problema che non riguarda solo la Gallura ma anche il nord Sardegna, chiediamo dunque un cambio di passo sia a livello regionale che a livello locale".
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