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Gallura, la bellezza degli animali selvatici raccontata da Luigi Sanna

Alcuni scatti di Luigi Sanna

Gallura, la bellezza degli animali selvatici raccontata da Luigi Sanna
Gallura, la bellezza degli animali selvatici raccontata da Luigi Sanna
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 27 April 2025 alle 11:00

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Gallura. Luigi Sanna, appassionato di fotografia che instancabilmente immortala i fenomeni astronomici più amati di sempre - il sole all'alba e la luna piena - si diletta anche a fotografare la natura e i suoi paesaggi. Per questa occasione, Sanna ci ha regalato una serie di scatti della meravigliosa e diversificata fauna locale. La Primavera, si sà, è un tempo di rinascita, dove la natura si risveglia e con essa, è possibile incontrare pù spesso, per caso, anche i suoi esemplari. 

In copertina foto scattate a Olbia e Golfo Aranci: un muflone, un falco di palude, una volpe, due incantevoli fenicotteri e una tenera scena che ritrae mamma mufla con il suo piccolo. Di seguito, alcune curiosità su questi splendidi esemplari.

Il muflone, portamento nobile e indole selvaggia, è da sempre simbolo di libertà e icona della Sardegna. Tra le ipotesi più accreditate delle sue origini, quella del rinselvatichimento di ovini domestici, introdotti sull’isola dall’uomo in epoche antiche. Oggi, questo animale vive nelle zone più impervie e accidentate, generalmente lontano dai centri abitati. Le sue abilità di scalatore gli consentono di attraversare con agilità terreni inaccessibili ai più. Poiché l’espansione urbana, già da qualche tempo, ha messo a rischio la sua sopravvivenza, la Regione Sardegna ha adottato una serie di misure per proteggere e conservare la specie. Tra queste: aree protette, programmi di monitoraggio, educazione e sensibilizzazione della popolazione.

Il falco di palude, invece è uno dei rapaci più belli che si possono incontrare in Sardegna. Nidifica generalmente nelle aree umide nascondendosi tra i canneti ai bordi degli stagni.

La volpe in foto appartiene poi alla sottospecie endemica ichnusae dell’unico canide presente oggi nelle isole del Mediterraneo. Questa sottospecie "sarda" della volpe rossa europea risulta essere tendenzialmente più piccola e presenta una caratteristica testa triangolare, muso appuntito, orecchie e occhi grandi, tronco allungato e snello, coda lunga e una colorazione bruno-rossastra o fulvo-grigiastra, inferiormente biancastra. Date le sue abitudini crepuscolari ed il comportamento elusivo, risulta difficile da avvistare. Purtroppo, la volpe sarda è vittima di persecuzioni in molte parti dell’Isola perché ritenuta erroneamente dannosa per coltivazioni e allevamenti. Si tratta di pratiche crudeli – e del tutto inutili - che prevedono la loro uccisione e l’essere appese alle recinzioni come monito e allontanamento delle altre volpi. Al fine di sradicare queste tradizioni barbare è importante segnalare tali maltrattamenti al Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale (CFVA), poiché il maltrattamento degli animali è considerato reato dalla Legge Italiana.

Infine, i famosi fenicotteri rosa - Phoenicopterus roseus Pallas - che spesso regalano emozioni con i loro voli in stormo sull’acqua. Particolarità che non tutti conoscono, la loro tipica colorazione rosa-arancio nella zona delle ali è dovuta al pigmento della cantaxantina, non prodotto dal volatile ma introdotto con l'alimentazione, in particolare con un piccolo crostaceo, l'Artemia salina. Il nome spagnolo del fenicottero è “Flamenco”, richiamo esplicito al movimento rotatorio tipico della danza che questi uccelli effettuano con le zampe durante la ricerca del cibo. Invece, localmente, sono conosciuti con l’espressione “Sa Genti Arrubia”. Uno dei periodi dell’anno migliori per poter osservare i Fenicotteri in Sardegna è il mese di giugno, quando gli esemplari di questa specie si fermano a nidificare e dipingono aree intere con il loro rosa caratteristico.