Olbia, Eleonora Cattrocci e l’arte lenta di dare forma alla luce

Olbia. In un’epoca in cui la creatività corre veloce, tra trend che cambiano ogni stagione e produzioni che inseguono i numeri, c’è chi ha scelto di rallentare. Anzi, di fermarsi del tutto, almeno per un momento, e ripartire da sé. È il caso di Eleonora Cattrocci, designer e fondatrice di Meg Jewels, un progetto nato a Olbia nel 2012, in piena crisi personale.

"È stato un momento molto buio," racconta. "Avevo bisogno di trovare un nuovo senso alla vita, qualcosa che fosse carico di luce, speranza e colore." Da lì, il gesto più naturale: creare. Non per seguire una moda, ma per riconoscersi in qualcosa.

I suoi gioielli, realizzati interamente a mano, non sono semplici accessori. Raccontano una visione, un’emozione, una storia. Il processo creativo, spiega Eleonora, non segue mai una linea retta: "A volte accumulo idee, scarabocchio, cestino, ripesco vecchie intuizioni. Altre, l’idea arriva lampante, chiarissima, quasi fosse una mappa."

Ogni collezione ruota attorno a un tema forte, esplorato in profondità: Amazzonia richiama la vegetazione lussureggiante con forme allungate e colori vibranti; Genesis, ispirata al sito archeologico di Göbekli Tepe, mescola sabbia chiara, elementi cubici e citrini. Un lavoro di ricerca e di immaginazione che si riflette in ogni dettaglio.

Ma il valore di Meg Jewels non sta solo nei materiali o nel design. È nella scelta controcorrente di una produzione lenta, umana, sostenibile. "Ho scelto di non automatizzare nulla," afferma Eleonora. "Ogni pezzo è cucito a mano con ago e filo. Non inseguo le mode, ma uno stile personale, intimo."

Una decisione che ha il sapore della coerenza, ma che comporta anche dei sacrifici. "Per alcuni questa scelta è un limite," ammette. "Occasioni stellari sono sfumate. Ma io continuo a considerarla un grande pregio."

Il mondo del design indipendente, specie al femminile, non è mai semplice. Tra artigianato e narrazione, Meg Jewels si è ritagliato uno spazio silenzioso ma solido, senza gridare. "I miei progetti crescono giorno dopo giorno, come gradini su una scalinata lunga 13 anni." Nessun piano a lungo termine, nessun colpo di scena: solo un passo alla volta.

In un tempo in cui tutto deve essere immediato, la lentezza diventa rivoluzionaria. E forse, proprio per questo, preziosa.