Olbia - Sono due le "spiagge per cani" della Città di Olbia: una è alle
Vecchie Saline (la cosiddetta "spiaggia nera"), l'altra è a
Razza di Juncu. Un passo enorme per Olbia, città che non si può certo definire amica degli animali (ma neanche del verde e dei bambini). I cittadini possessori di un cane, dunque,
dovrebbero essere contenti di questi due spazi, ma non è così. A criticare aspramente l'amministrazione è
Annarita Caboni, una cittadina olbiese decisamente arrabbiata. "Non capisco le scelte dell'amministrazione,
sembra che chi ha un cane è un cittadino di serie B, ma noi con i nostri cani manteniamo un indotto non da poco - dice Annarita Caboni -
qualcuno mi deve spiegare perchè hanno scelto la spiaggia nera per i cani e i loro padroni. Perchè devo essere trattata così? Perchè ci hanno dato la spiaggia più schifosa? Solo perchè ho un cane devo essere trattata in questo modo?". In effetti la critica di Annarita Caboni non è proprio campata in aria. Olbia è
ricchissima di spiagge e di calette,
non tutte frequentate come Bados. Eppure, ai cani e ai loro proprietari è stata dedicata la vecchia carbonaia, piena di fuligine, stretta e con non troppi parcheggi quando c'è una spiaggia completamente semi-deserta che potrebbe essere perfetta per padroni e quattro-zampe. "
A Pittulongu c'è una parte di spiaggia che non usa nessuno e che è completamente abbandonata - racconta Annarita Caboni -
potevano darci quella, non avremmo dato fastidio a nessuno,
invece ci hanno sbattuto agli angoli più remoti e non ci hanno dato nessun servizio".
Già, i servizi: questi sconosciuti. Le due aree per cani non offrono praticamente nulla ai proprietari e ai quattro zampe. E' già troppo il cartello che indica la "dog beach", ed è già considerato un miracolo la presenza del cassonetto dedicato alle deiezioni dei cani. Ma di acqua, ombra, ciotole,
assistenza nemmeno l'ombra. "Le guardie ecozoofile? - dice la signora Caboni - e chi le ha mai viste. Ah, no certo che le abbiamo viste.
Sono venute con l'i-pad a fotografare le auto che sostavano sulle dune. Però quando li ho chiamati io per aiutarmi non si sono fatti vedere". Non molto tempo fa, Annarita Caboni ha avuto un'esperienza poco piacevole a Razza di Juncu, nella seconda spiaggia per cani istituita quest'anno. "
Qualche giorno fa sono andata a Razza di Juncu e nella spiaggia riservata ai cani c'erano 20 persone senza cane - racconta Annarita Caboni -
ho chiamato la Polizia Locale, ho chiesto di mandarmi delle guardie ecozoofile. Nulla, non è venuto nessuno. E io, nella spiaggia per i cani, ho dovuto tenere il cane al guinzaglio perchè c'erano delle persone che non dovevano stare lì.
Il resto della spiaggia era completamente libero.
Spiaggia riservata ai cani significa che senza il cane non ci puoi andare. Altrove le spiagge per cani sono organizzate molto meglio". "
A Palau è tutto molto diverso - dice Annarita Caboni -
ti danno il cibo, le ciotole, l'ombra. Ci sono i servizi e la spiaggia per cani è a ridosso di una pineta. Qua ci hanno messo ai margini, in tutti i sensi." In effetti, la presenza di un tratto di arenile dedicato ai cani si intuisce solo per la presenza di un cartello: questo è l'unico segno che indica che lì, in quel punto, si possono portare i cani in spiaggia.
Per il resto, vuoto assoluto. La spiaggia non è delimitata nè da una parte, nè dall'altra; non c'è il minimo servizio (a parte il cassonetto per le deiezioni) e
non c'è nemmeno un regolamento visibile per l'accesso. Le uniche regole leggibili in spiaggia sono quelle di sempre: tra le quali spicca quello del "non portare animali da compagnia in spiaggia" proprio davanti al cartello della "spiaggia per cani".
Un vero e proprio controsenso.