Wednesday, 16 April 2025
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Pubblicato il 10 April 2025 alle 12:07
Olbia. Il distretto industriale della nautica di Olbia continua a crescere e si prepara a una nuova fase di espansione. Alla luce dell’incremento del numero di aziende attive nel settore e della domanda sempre più alta di insediamenti produttivi, il Cipnes Gallura ha avviato un confronto con il Comune di Olbia e la Regione Sardegna per individuare nuovi spazi da destinare alla cantieristica nautica e alle attività collegate.
Attualmente, nel distretto produttivo operano 90 imprese del settore nautico, tra cantieristica e servizi, alle quali si sono aggiunte 17 nuove attività negli ultimi mesi. Questo incremento ha portato la nautica a rappresentare il 15% del volume produttivo del distretto, confermando il suo ruolo centrale nell’economia locale. Il distretto di Cala Saccaia si conferma quindi tra i più dinamici, sia per l’attrattività verso investitori esterni sia per la solidità delle aziende già insediate.
Durante la presentazione della Fiera nautica di Sardegna, svoltasi il 7 aprile a Porto Rotondo, l’assessore regionale all’Industria Emanuele Cani ha evidenziato la necessità di definire nuovi spazi per sostenere la crescita del comparto: "Cominciamo ad avere poche aree disponibili. Serve capire come garantire sbocchi e supporto alle attività industriali legate alla nautica", ha dichiarato. Cani ha anche confermato di aver avviato contatti con il sindaco Settimo Nizzi, con il presidente del Cipnes Livio Fideli e con il direttore Aldo Carta, quest’ultimo già intervenuto pubblicamente sulla questione in occasione della presentazione dello studio sull’industria turistica nautica in Gallura realizzato con UniOlbia.
Una parte importante della strategia di sviluppo era già stata tracciata nel 2022, quando l’assemblea generale del Cipnes aveva stabilito di destinare oltre 80 ettari di area costiera – da Punta Is Taulas a Cala Saccaia – esclusivamente alla cantieristica e alla nautica. In questi spazi sarà possibile riconvertire capannoni dismessi, potenziare quelli esistenti o costruire nuovi insediamenti. L’obiettivo è duplice: consolidare le imprese già operative e attrarre nuovi investitori, sia italiani che internazionali, offrendo loro le condizioni infrastrutturali adeguate a sviluppare attività ad alta redditività e innovazione.
La decisione di riservare 81,36 ettari alle attività legate all’economia del mare non è solo una misura urbanistica, ma un preciso atto di indirizzo economico. Attraverso questa scelta, il Consorzio punta a rafforzare ulteriormente un comparto già strategico, che impiega attualmente il 12% della forza lavoro dell’intero distretto, e che si configura come uno dei più promettenti per la transizione verso modelli di sviluppo sostenibile. La vocazione produttiva della costa olbiese, insomma, si orienta sempre più verso un’industria del mare innovativa, internazionale e ad alto valore aggiunto.
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