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Olbia, nello Show-Room The Green Life spazio alla fotografia con “Storie di un attimo”

Ecco i dettagli

Olbia, nello Show-Room The Green Life spazio alla fotografia con “Storie di un attimo”
Olbia, nello Show-Room The Green Life spazio alla fotografia con “Storie di un attimo”
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 03 November 2024 alle 10:00

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Olbia. In occasione del 13° Festival Popolare della Fotografia “Storie di un attimo” anche nello Spazio The Green Life in Piazza Regina Margherita, 11 ad Olbia, la tematica fotografia è protagonista. Per tutto il mese di Novembre (dall’8 Novembre all’8 Dicembre) sarà possibile vedere due esposizioni fotografiche e una serie di eventi dedicati. “Elements: my body, my planet” di Pietro Lucerni e “18-25. L’età aurea” di Marcello Dongu. Due fotografi molto diversi tra loro tanto quanto le loro esposizioni e in perfetta sintonia con la filosofia del progetto The Green Life in quanto esposizioni con un profondo significato che sa di natura e rispetto per il pianeta e di vintage.

Pietro Lucerni, fotografo milanese sarà presente personalmente Sabato 16 Novembre in occasione di un evento dedicato presso lo spazio The Green Life. Dalla moda alla pubblicità, le creazioni di Pietro Lucerni si sono spostate verso l’esplorazione di un lato più artistico della natura e del corpo, come nella serie di immagini in bianco e nero realizzate per l’esposizione intitolata “Naked Moon” con protagonista la famosa star del balletto internazionale e Prima Ballerina al Teatro alla Scala, Virna Toppi. Con “Elements: My Body, My Planet” Lucerni vuole sottolineare il rapporto tra l’uomo e gli elementi naturali. E più in particolare celebra quel rapporto intimo e ancestrale tra donna e natura. Madre Terra che, come una donna, accoglie, genera, custodisce la vita e la trasforma in un’esplosione di bellezza che seduce e fa evolvere.

Viviamo in un’epoca che ha un profondo bisogno di bellezza, non solo di estetica. La natura ottimizza l’evoluzione delle specie in un rapporto continuo con i quattro elementi: terra, aria, acqua e fuoco. La bellezza è il motore di un vero progresso culturale costituito di equilibrio, rispetto, libertà e amore. Questi sono i quattro elementi che Pietro Lucerni vuole raccontare con questi scatti afficnhè possano garantire un futuro migliore per il pianeta e per i suoi abitanti. “My Body, My Planet”: il mio corpo è il mio pianeta. Attraverso il suo lavoro, vorrebbe dare un piccolo contributo nel diffondere un messaggio positivo attraverso la bellezza in un periodo difficile, che però può rappresentare anche una rinascita e una straordinaria opportunità per una nuova consapevolezza. “Il rispetto per il nostro pianeta passa attraverso il rispetto per noi stessi e per gli altri. E, oggi più che mai, penso che una rivoluzione culturale di questa portata sia possibile solo attraverso una visione femminile. La bellezza, e le donne, possono salvare il mondo” dichiara Pietro Lucerni.

L’esposizione del fotografo Marcello Dongu invece ci fa viaggiare indietro nel tempo. Il suo incontro è fissato per Mercoledì 20 Novembre: non solo un evento presentazione dedicata alla sua esposizione, ma anche la presentazione del suo libro “Polaroid”. Prosperità e benessere fanno rima con giovinezza. Eppure, l’età aurea non è così incantata come si potrebbe pensare. Vista con il senno di poi, è il momento delle illusioni, delle speranze, dei progetti e dell’esplorazione delle mille possibilità. “18-25, l'età aurea” con questa esposizione Marcello Dongu tende a creare un fil rouge tra due generazioni: quella attuale, appartenente sia al fotografo che ai fotografati, e quella in cui era in voga la Polaroid (precedente agli anni Duemila). Lo scopo dell’accostamento è quello di evidenziare la similitudine tra i giovani di diverse generazioni. Ritraendo con il caratteristico effetto ingiallito – o, se si preferisce, vintage – i giovani attuali, appare evidente la somiglianza con i loro coetanei dei tempi passati. Le immagini sembrano sbucare fuori direttamente da un vecchio romanzo.

“Die young. Be wild.”, recita la didascalia di uno degli scatti. Sembra un invito estrapolato dal movimento della beat generation. Rifiuto verso i valori tradizionali e invito al vivere senza risparmiarsi. Perché la giovinezza non è solo l’età dell’aurea, ma è anche il momento in cui tutto passa, veloce (forse troppo veloce) e dove tutto scorre talmente in fretta da risultare difficile da afferrare. I pensieri sono istantanei, in pieno stile polaroid. Il tempo di un click e l’immagine, insieme al momento, viene catturata e cristallizzata nel tempo. Sono fotografie che rappresentano bene i tempi attuali, incentrati su un eccessivo individualismo. Sono i tempi dei selfie, del culto dell’immagine, dell’espressione dei propri pensieri in maniera univoca e immediata attraverso i social. Sono i tempi dell’interazione auspicata ma non sempre necessaria. Perché si parla a sé stessi, prima che agli altri. Ma osservando le espressioni dei fotografati, immancabilmente ci si riconosce, perché lo spirito è lo stesso in tutti i giovani; la fragilità è la stessa. Ed è in questa similitudine che la mostra trova la sua essenza, e fa sì che la serie di polaroid ci riporti uno spaccato insolito dell’età per antonomasia, quella in cui tutto è possibile. Poiché è proprio nell’oceano delle possibilità infinite che i fallimenti generano maggior disequilibrio e insicurezza. E dove i tempi passano talmente veloci l’ambizione è quella di bloccare l’istante, per provare a focalizzare l’attenzione sull’attimo. Proprio come può fare una polaroid.

Di seguito alcuni cenni biografici dei fotografi protagonisti di questa iniziativa.

PIETRO LUCERNI, milanese, dopo gli studi di comunicazione visiva, entra nel 1992 al CSC ( Centro Sperimentale di Cinematografia) di Roma diretto da Lina Wertmüller dove frequenta il corso di direttore della fotografia incontrando Vittorio Storaro. Nel 1995 si occupa di recupero e restauro di pellicole e lastre fotografiche antiche presso la Sopraintendenza dei Beni Artistici di Brera a Milano. Parte poi per gli Stati Uniti e inizia a lavorare come fotografo di moda tra New York e Miami. Nello stesso anno viene inaugurata la sua prima mostra, curata da Maria Mulas, alla Hands Gallery di New York dove espone una serie di ritratti in bianco e nero. Nel 1998 firma la realizzazione del libro fotografico per la celebrazione dei 60 anni di BMW “L’auto vista con gli occhi della moda” in collaborazione con la Camera della Moda Italiana. Nello stesso periodo inizia un percorso di ricerca artistica sul corpo e la poetica del movimento. che segna l’inizio di un percorso di ricerca artistica che fonde due grandi passioni: la fotografia e la danza. Con alcuni ballerini del Teatro alla Scala di Milano, tra cui Francesco Ventriglia, Corinna Zambon, Emanuela Montanari e Cristina Tomaselli, realizza una serie di scatti che ritraggono i danzatori e i loro corpi nudi fermandone il movimento in un istante dinamico e infinito. Questo lavoro, realizzato con negativo Polaroid in bianco e nero, si conclude con una mostra dal titolo: “Mind over Matter” esposta in diverse gallerie in Italia e all’estero, e una personale alla Soho Triad Fine Art Gallery di New York.

A New York conosce il grande fotografo Howard Shatz e nel suo studio incontra il coreografo e ballerino David Parson con il quale avvia una collaborazione per la realizzazione di alcune scenografie del suo tour americano. Prosegue e perfeziona un lavoro di sperimentazione con materiali Polaroid, che si concentra sul ritratto di nudi femminili arrivando a personalizzare la tecnica di trasferimento dell’emulsione su carta e su tessuto che prevede l’eliminazione del negativo rendendo le opere uniche. Nel 2002 con il maestro di stampa e incisione Daniele Upiglio, a Milano, che produce stampe d’arte per artisti internazionali, arriva ad un ulteriore perfezionamento della tecnica di trasferimento utilizzando carta a mano in puro cotone. E’ del 2004 il libro fotografico “PORTRAITS OF EXTRAVAGANCE” per le Edizioni Condè Nast – Vogue Gioiello, in collaborazione con Rotary International e la casa d’aste Christie's. Quarantatre ritratti, (Polaroid 20x25) di ballerine, attrici e modelle, ognuna delle quali interpreta un gioiello. Le opere e i gioielli verranno battuti all’asta e il ricavato devoluto in beneficenza. Nello stesso anno una personale alla galleria Stuart Waitzman, in Via della Spiga, 1 a Milano, curata da Maria Cristina Cuccoli. Realizza immagini per G.F.Ferrè, Moschino Cheap & Chic, Roberto Cavalli, Replay, Malo e Armani, editoriali per diverse testate italiane ed estere tra cui E&F Magazine, Black Book, B+W e riviste del gruppo RCS Periodici. Nel 2008 è tra i dieci fotografi finalisti del SWPA “Sony World Photography Award” la cui premiazione si è svolta al Palais des Festivals di Cannes in occasione della 61^ Mostra del Cinema. Alcune sue opere sono esposte in modo permanente presso la Saatchi Gallery di Londra.

Nel Gennaio del 2009 espone una personale presso la Oliver Gordon’s Gallery di Toronto in Canada. Collabora con Barbara Hitchcock alla costituzione della Polaroid International Foundation, che avrà sede presso il Moma Museum di New York. A Novembre 2009 inaugura una personale dal titolo “Roads” curata da Denis Curti e Elisa Mogavero presso Spazio81 – Superstudio, Milano. Nel 2013 realizza un progetto fotografico e video per Pirelli P Zero e Diablo Rosso Corsa. Nello stesso periodo firma la regia di un video per Hogan by Karl Lagerfeld. Realizza immagini advertising e fine-art per aziende come Intelligent Nutrients, Rizoma, Pirelli, Mercedes-Benz AMG. Vive a lavora prevalentemente tra Milano e NY spaziando tra arte, editoria e moda proseguendo la sua ricerca artistica. Collabora con Man In Town, una delle realtà più effervescenti nel panorama editoriale italiano e internazionale, e con Homo Faber - Michelangelo Foundation sta documentando alcune delle più prestigiose eccellenze dell’artigianato italiano e internazionale presentate in una grande mostra internazionale a Venezia nella primavera del 2022.

MARCELLO DONGU Nato a Sassari nel 1973 inizia a scattare fotografie da ragazzino con la Olympus del padre. Ama il mare e lo riprende con pellicole diapositive per poi proseguire con il folklore e le innumerevoli feste dell'Isola. Successivamente sviluppa diversi progetti su tematiche sociali e indaga sulle dinamiche di trasformazione del territorio per mano della mano dell'uomo. Attualmente collabora con diversi stilisti isolani nel campo della moda inoltre ha ricoperto il ruolo di direttore di fotografia per diversi cortometraggi girati in Sardegna.